Alluvione Licata, nel Sud della Sicilia l’ennesimo “flash flood” Mediterraneo: danni gravissimi [FOTO e VIDEO]

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MeteoWeb

Le immagini che pubblichiamo a corredo dell’articolo forniscono un chiaro riepilogo di quanto accaduto a Licata la mattina di Sabato 19 Novembre 2016, una giornata destinata a rimanere nella storia della città. Il centro della Sicilia meridionale è stato investito da una “flash flood“, in italiano “alluvione lampo”. Cioè un’alluvione che si verifica in poche ore, e per questo è ancor più pericolosa. Il termine fu coniato ufficialmente nel gergo meteorologico negli Stati Uniti d’America dopo l’incredibile catastrofe nota come “Johnstown Flood“. Era il 31 maggio 1889 e in Pennsylvania, a Johnstown, morivano oltre 2.200 persone per il crollo di una diga provocato da una forte e veloce pioggia. Questi fenomeni sono molto frequenti nel Mediterraneo: rientrano nelle tipiche peculiarità del clima costiero italiano e in genere Mediterraneo, in quanto si alimentano proprio dei contrasti termici che caratterizzano quest’area. A Licata stamattina sono caduti oltre 150mm di pioggia in meno di due ore: si tratta di una delle zone più secche d’Italia, la cui media pluviometrica annua è di appena 400mm nei dodici mesi. Un dato incredibile, quindi, che fa capire l’entità del fenomeno nella zona in questione.

Fortunatamente non ci sono state vittime, ne’ feriti ma soltanto qualche malore per lo spavento. Le scuole sono rimaste chiuse e una famiglia intrappolata dai detriti in contrada San Michele e’ stata portata in salvo. Sulla statale 115, all’altezza del bivio per Licata, 5 chilometri di strada sono chiusi perché invasi da detriti e fango. Vicino al sito archeologico Stagnone Pontillo è crollato un muro di contenimento. Chiusa per diverse ore, a causa dei detriti riversatisi sull’asfalto, anche la statale 123, fra Campobello di Licata e Licata, riaperta dopo un intervento dell’Anas con un senso unico alternato. In città il Comune ha azionato le pompe idrovore, che tirano 350 litri di acqua al minuto, per liberare piazza Gondar e via Mogadiscio. Diversi quartieri sono rimasti senza luce e in alcune zone è interrotta anche la rete internet. I danni sono ingenti. Molti negozi del centro storico sono allagati e sono tanti i volontari che stanno provando a dare una mano. E’ intervenuta anche la colonna mobile della Protezione Civile con 40 uomini e diverse idrovore. Sono decine le auto rimase bloccate per strada a causa dell’acqua che ha raggiunto anche il metro di altezza in alcune zone. Molti i negozi che sono stati costretti a chiudere a causa della mancanza di energia elettrica. Il sindaco Angelo Cambiano segue da vicino l’evolversi della situazione.

Il Sindaco Angelo Cambiano è adesso al lavoro con i tecnici per quantificare i danni, che sono ingentissimi. Cambiano in un’intervista a Radio24 ha spiegato che è stato “Un evento sicuramente eccezionale ma che coincide con un deficit infrastrutturale che vivono i nostri territori e la città di Licata in particolare. Non c’è un sistema di raccolta delle acque piovane, cosa che genera questi danni ingenti e questa situazione di emergenza e di pericolo. E’ una triste eredità e dobbiamo colmare un gap notevole: spero che le istituzioni pensino meno agli slogan e siano più vicini ai territori che sono in grossa difficoltà e che non riescono più a garantire la sicurezza“. Un allarme, ha ricordato ancora il sindaco ai microfoni di Radio 24, lanciato da tempo: “Ho chiesto l’intervento di governi regionali e nazionali per finanziare ed inserire all’interno del Patto per il Sud queste opere. Mi sono dovuto scontrare con il presidente della Regione per ricevere un minimo di attenzione ma ad oggi non ci sono risposte concrete. Spero che l’ennesima emergenza, l’ennesima situazione di pericolo possa sensibilizzare le istituzioni e far capire che al di là di opere che non necessitano, meglio mettere in sicurezza i territori“.

Ecco i video:

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