Ieri due i momenti intensi. Il concerto della Banda musicale della Marina militare e della Banda della flotta russa che si è tenuto al Duomo e poi la meraviglie delle meraviglie, l'”Andrea Doria”, che, con le luci delle sera, ha accompagnato suggestivamente al nuovo giorno, costituendo, infatti, l’attrazione della tarda serata.
Bella, davvero, la Cattedrale: autorità e cittadini comuni hanno seguito in religioso silenzio l’esibizione del corpo musicale della Marina militare che di strada ne ha fatta da quel 1860 in cui è nata e che è anche il volto di quell’impegno sociale e solidaristico che caratterizza la Marina. Ed è stato anche un reciproco omaggio tra la Marina italiana e quella russa, in quanto il concerto si è aperto con l’Inno di Mameli e con la Marcia opera 99 di Prokofiev. A seguire, brani intramontabili: “Andante in Do magg.Kv 315” di Mozart; “Banda all’opera-Trittico Verdiano” di Verdi; “Enigma Varations: Nimrod” di Elgar; “Il Postino-Colonna sonora dal film omonino” di Luis Bacalov; “Jewish Folksong Suite” di Kernen; “La Ritirata” di Mario.
Ed i valori della Marina? Li ha rinverditi il comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, ammiraglio di divisione Andrea Toscano; così, sulla imponente “Andrea Doria” parole come feeling, comunione e solidarietà, vengono giù che è una bellezza. «È un privilegio essere qui – ha detto –; d’altra parte il motivo principale è ricordare l’unione tra la Marina di Reggio e di Messina che tanto fu importante in quei momenti tragici e che, comunque, scatta in modo naturale tra le città di mare. Ebbene, da quell’evento le due Marine uscirono “ammaestrate”; quella corsa contro il tempo per salvare vite rappresentò un vero e proprio addestramento che, oggi, ci vede essere supporto attivo nei confronti delle popolazioni che subiscono eventi drammatici».
Un passo indietro al concerto per “scoprire” un feeling tutto particolare con la Marina russa. Aggiunge l’ammiraglio Toscano: «È stata tra le più attive nei soccorsi immediati ed è stato bello che il concerto lo abbia ricordato».