Che dire di questi giochi, luci e ombre. Non è facile riassumere sedici giorni di gare dove le sensazioni degli oltre 2600 atleti si sono mescolate ai milioni di spettatori che hanno seguito sul posto e da casa questa olimpiade. Sicuramente un ricordo particolare va all’atleta georgiano Kumaritashvili, per il quale forse troppo presto si sono abbassati i riflettori e per il quale forse non tutti noi siamo in sintonia con le parole del presidente del CIO Rogge che ha elogiato l’organizzazione canadese. Forse la sua posizione non può permettere parole diverse, ma noi ci sentiamo di sollevare qualche piccola polemica. Sicuremente la sicurezza in questi giochi non è stata un punto di forza, lo sono evidenti i tanti incidenti sulla pista di slittino/bob e le poche protezioni lungo i tracciati di gara di sci. Lo sanno bene le 4 costole rotte della slovena Petra Majdic, che è caduta rovinosamente in un dirupo. Televisamente si sono fatti ampi passi indietro, con riprese veramente ridotte all’osso, con le quali spesso i cronisti hanno dovuto usare l’immaginazione o comunicare in ritardo alcuni highlight di gara. Poi ci si è messa la natura regalando solo sei giorni su 16 di sole, per il resto pioggia e nuvole. Le condizioni climatiche hanno influito e non poco sull’andamento delle gare, rendendo agli atleti tutto più complicato. Su questo punto non c’è però da negare che il comitato organizzatore abbia dato l’anima per garantire innevamento e condizioni di tracciato almeno decenti. I punti di forza sono stati però l’accoglienza della città e la garbatezza dei canadesi. Le feste giù in città a Vancouver ci sono state ogni notte fino all’alba, sicuremente agevolate dalla temperatura tiepida, ma soprattutto grazie allo spirito di ottimismo che si vive in una delle città più vivibili del mondo. Che dire anche sullo spirito olimpico, che è innegabile come ad ogni edizione, che sia essa estiva o invernale, riesca a coinvolgere le persone di qualsiasi età in buona parte del pianeta. Sembrerà di dire cose retoriche, ma è sicuramente il bello che tutte le olimpiadi portano nello spirito umano. Ci verrebbe ancora da dire, da italiani e reduci dall’edizioni dei giochi di Torino 2006, che forse noi abbiamo fatto meglio e forse ce lo suggeriscono anche tanti stranieri. In ogni caso non vogliamo andare contro quanto detto poche righe fa e contro lo spirito olimpico e quindi ci sentiamo di dire “Grazie Vancouver” e in bocca al lupo per le Paralimpiadi che si disputeranno dal 12 al 21 marzo.
Arrivederci a Sochi 2014!!!
Un grazie di cuore va a tutti gli utenti di Meteoweb che ci hanno seguito affettuosamente in questi giorni. Per voi l’appuntamento è rimandato ai mondiali di calcio di Sudafrica 2010! A Presto!!
Immagini di ieri:
Sochi 2014 (RUSSIA)