A cura di redazione Meteoweb
E’ questa l’idea di tanti ’ecocamp’ o piu’ semplicemente campi natura, ricerca o di volontariato, promossi da ambientalisti, associazioni e istituti di ricerca in Italia, in questa estate 2010. Ogni anno infatti sono questi volontari a contribuire al lavoro di raccolta dati e tutela della natura, svolto lungo le coste italiane. Una meta e’ il centro di ricerca sui delfini del Cts di Caprera, nel Parco nazionale de La Maddalena, dove l’obiettivo e’ fare una stima delle popolazioni, studiare i comportamenti e le abitudini degli animali.
Per non arrivare digiuni di informazioni alle uscite in gommone, per gli avvistamenti e la raccolta dei dati utili, sono previste anche lezioni di biologia sull’ambiente marino, i cetacei e le tecniche di ricerca.
Altri ’ecocamp’ del Cts si occupano invece della tutela delle tartarughe marine, dal Parco nazionale dell’Asinara in Sardegna al Salento in Puglia, fino a Linosa in Sicilia, nella Riserva marina delle isole Pelagie. Quest’ultimo e’ uno dei siti piu’ importanti per la specie della tartaruga marina Caretta Caretta, che arriva ogni anno sulla spiaggia nera per il rito della deposizione delle uova.
E per salvare i preziosi piccoli, si fanno pattugliamenti anche di notte. Si salpa invece con la barca ’Pelagos’ da Sanremo, in Liguria, con l’Istituto Tethys, per partecipare ad una ricerca sull’area protetta del Santuario dei Cetacei, nel bacino corso-ligure-provenzale. Questa zona infatti e’ particolarmente ricca di nutrienti, con una massiccia presenza di zooplancton, pesci e cefalopodi, tipiche prede dei cetacei.
La specie piu’ facile da incontrare e’ la stenella striata, seguita da capodoglio, balenottera comune e grampo. I piu’ fortunati poi riescono a vedere anche tursiopi e delfini comuni. Anche in questo caso conta molto la passione dei partecipanti, visto che la vacanza include anche turni di guardia durante la navigazione nottura, il riordino della barca e la preparazione dei pasti. Spaziano invece tra Sicilia, Calabria e Basilicata i campi di volontariato per la difesa delle tartarughe marine del Wwf, da anni impegnato nello studio e nella salvaguardia di questi animali, il recupero e la cura degli esemplari feriti, la ricerca e la protezione dei nidi, oltre all’informazione ai pescatori sui modi per ridurre la mortalita’ delle tartarughe catturate accidentalmente.
A Lampedusa, al centro di un’area tra le piu’ frequentate del Mediterraneo dalla tartaruga marina Caretta Caretta, i partecipanti al campo vengono coinvolti in tutte le attivita’: si occupano della manutenzione delle strutture, della cura degli animali, fanno assistenza ai veterinari e al lavoro di ricerca, oltre a sensibilizzare turisti e pescatori. (ANSA)