A cura di redazione Meteoweb
Nella galassia NGC 4666, infatti vi e’ un’alta natalita’ di stelle e la combinazione fra i venti di gas provenienti dalle giovani stelle di grandi dimensioni e le esplosioni di supernove produce un vasto getto di gas: e’ il ’’supervento’’ che proviene dal centro della galassia e si diffonde nello spazio dove fluisce per decine di migliaia di anni luce. Dal momento che il gas presente nel supervento e’ molto caldo ed emette radiazioni in gran parte ai raggi X risulta invisibile agli strumenti ottici e puo’ essere visto solo agli infrarossi. Ma per studiare le caratteristiche di questo fenomeno la galassia NGC 4666 deve essere osservata alle varie lunghezze d’onda, per questa ragione e’ stata ritratta anche nell’ottico dalla fotocamera Wide Field Imager (Wfi) installata sul telescopio MPG dell’Osservatorio europeo meridionale (Eso) a La Silla in Cile. Al progetto Wfi partecipa anche l’Italia con l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).(ANSA)