Ad Haiti è andata meglio agli animali

MeteoWeb

Le operazioni di soccorso dei gruppi animalisti hanno permesso il salvataggio di 50 mila capi

A cura di redazione Meteoweb

 A un anno dal tremendo terremoto che il 12 gennaio dello scorso anno distrusse Haiti si può dire che gli aiuti forniti agli animali siano stati più efficienti di quelli erogati agli uomini.

I ritardi nella distribuzione degli alimenti, nella ricostruzione delle infrastrutture, gli atti di violenza e lo scoppio del colera hanno fortemente rallentato il ripristino di una situazione di normalità tra gli esseri umani ma a cani,gatti, capre, asini e cavalli è andata meglio.

BILANCIO POSITIVO – Coordinate dalla World Society for Protection of Animals (Wspa), una ventina di associazioni animaliste, tra cui la Ifaw (International Fund for Animal Welfare) e la American Humane Association, si sono unite in uno sforzo corale dando vita alla Arch (Animal Relief Coalition for Haiti). Quando i lavori sono cominciati l’obiettivo era quello di portare aiuto a circa 14mila animali, ma dopo un anno il bilancio delle operazioni di soccorso risulta decisamente più positivo: le creature ferite e disperse che sono state salvate sono state più di 50mila.

RACCOLTA FONDI – E’ stato il lavoro in team e una raccolta fondi di 245 mila dollari, parte dei quali arrivati nei giorni immediatamente seguenti il sisma, a compiere questa sorta di miracolo. Arch ha lavorato a fianco del governo haitiano e dei rappresentanti delle Nazioni Unite sul territorio, organizzando subito una clinica veterinaria mobile che si muovesse nelle aree rurali per vaccinare dalla rabbia e curare dalle parassitosi gli animali evitando, così, lo sviluppo di zoonosi pericolose per l’uomo.

VETERINARI IN CAMPO – Un’altra importante decisione è stata quella di formare alcuni team di veterinari locali che potessero operare sul campo in modo indipendente per tamponare le esigenze più pressanti e per continuare a lavorare dopo che le associazioni estere lasceranno il territorio. Arch ha anche ricostruito e riequipaggiato il National Veterinary Laboratory completamente distrutto dal terremoto. Infine, si è concentrata sulla sterilizzazione di cani e gatti per fermarne l’incremento demografico e ha educato i bimbi a prendersi cura nel modo adeguato dei propri compagni a quattro zampe.

di Giorgia Rozza

Condividi