A cura di redazione Meteoweb
La luna piena puo’ influire anche sulla salute psicofisica, accentuando alcuni disturbi come mal di testa, dolori intestinali o il peggioramento dell’umore.
E la superluna di domani potrebbe moltiplicare i suoi effetti soprattutto per alcune tipologie di pazienti piu’ sensibili e vulnerabili. E “anche se non ci sono certezze scientifiche su questa interazione, l’ipotesi e’ fortemente sostenuta dall’esperienza clinica”, spiega all’Adnkronos Salute Corrado Bornoroni, docente al master di medicine Naturali dell’Universita’ Tor Vergata di Roma. Alcuni dati scientificamente provati, tra l’altro, indicano che il plenilunio incide sul funzionamento biologico. “Si pensi che vermi intestinali, come gli ossiuri frequenti nei bambini o la tenia, hanno un’attivita’ di accrescimento piu’ intenso in luna piena. E questo puo’ portare a peggiorare dei sintomi intestinali”. Con la ’superluna’ e’ piu’ che probabile, quindi, l’amplificazione del fenomeno.
“Per chi ha una visione olistica della medicina, l’uomo e’ come un oscillatore elettronico – dice Borononi – che risuona con le informazioni che gli vengono dall’esterno come quelle create da i campi elettromagnetici, che arrivano dal suolo e dall’aria. Le fasi lunari, cosi’ presenti nella nostra cultura, non sono ’neutre’ per la nostra sensibilita’. Non sappiamo ancora spiegare come accade ma ne vediamo gli effetti”. In particolare su alcune persone piu’ vulnerabili. “Alcuni pazienti che appartengono a biotipi sensibili – continua l’esperto – in fase di luna piena hanno un concreto aggravamento della loro condizione psico-emozionale: aumenta la melanconia, c’e’ uno squilibrio energetico, come si verificato in reportage di pratica clinica”. E anche i diversi disturbi fisici possono aggravarsi, in particolare la cefalea. Secondo l’esperto, inoltre, tutti comunque risentono dai cambiamenti delle fasi lunari. “In realta’ se i biotipi sensibili oscillano di piu’ rispetto ai cambiamenti climatici, tutti siamo un po’ meteoropatici, in misura differente: l’uomo e’ un microcosmo inserito in un macrocosmo che lo influenza”, conclude Bornoroni. (Adnkronos)