Il Niño e la Niña tanto discussi possono diventare protagonisti di un romanzo avventuroso e affascinante? La risposta è sì, con i libri del generale Alfio Giuffrida, meteorologo e scrittore.
La migliore presentazione del generale Alfio Giuffrida (nella foto), scrittore, autore del romanzo “L’anno del Niño”, pubblicato da Aracne nel 2010 e del nuovo romanzo “Deserto Verde”, Aracne, del 2011, è quella del Tenente Massimo Morico: “con Alfio abbiamo passato insieme molti anni nel Centro Nazionale di Meteorologia e sono stato uno dei primi a leggere il suo ‘L’anno del Niño’ e lo reputo un ottimo volume. Sono sicuro che anche ‘Deserto Verde’ non deluderà e lo leggerò subito”.
Per conoscere più da vicino l’autore di questi interessantissimi testi, lo abbiamo intervistato chiedendogli innanzitutto qualche chicca sulla sua storia personale e professionale:
“La mia passione per la meteorologia – ci ha detto – è nata quando ho vinto un concorso che mi ha permesso di entrare a far parte del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare e quindi di quella ristretta cerchia di Ufficiali che si occupano di meteorologia. In effetti, al momento di indossare la divisa avevo qualche titubanza ad immettermi in una carriera che avrebbe potuto impormi delle limitazioni, ma ben presto mi sono accorto di trovarmi molto bene. Il mondo dei militari è solamente un pò più ordinato dell’ambiente civile, ma è fatto di professionisti che operano con precisione, seguendo metodi spesso studiati a tavolino per risultare i più efficaci nell’affrontare e risolvere qualsiasi aspetto della nostra società”.
Come mai non l’abbiamo mai vista in televisione, come i suoi colleghi Massimo Morico e Guido Guidi, con cui collaboriamo (Massimo è il nostro Presidente Onorario)?
“Quando io ero impegnato nel settore delle previsioni, in televisione andava il Colonnello Bernacca e poi Baroni. Successivamente sono passato al settore della Climatologia. Quando la Rai ha cominciato ad attingere i presentatori delle rubriche meteo tra coloro che facevano le previsioni nel nostro Servizio, il mio impegno era rivolto a preparare articoli di meteorologia, che presentavo in numerose Conferenze in Italia e all’estero e venivano pubblicati sulle riviste scientifiche. Ben presto i miei superiori hanno notato che il mio modo di parlare e, soprattutto, di scrivere, era facile da capire, per cui sono stato super impegnato nell’insegnamento nei corsi di specializzazione in Fisica dell’Atmosfera e all’Università. Sono stato anche Consulente Tecnico d’Ufficio presso i Tribunali, per risolvere numerosi casi in cui la meteorologia era un fattore determinante nel processo, come nel caso della Moby Prince, la nave che si incendiò a Livono il 10 aprile 1991 e causò la morte di 140 persone. In quella occasione ho dovuto stabilire quanto sia stato determinante il “fattore nebbia” nella causa dell’incidente. I Giudici continuano a nominarmi CTU anche adesso che sono in pensione. Ultimamente sono stato convocato come Consulente perché un gruppo di turisti che si era recato in Messico aveva subito ingenti danni a causa di un uragano e ha denunciato l’agenzia di viaggi per non averli avvisati prima della partenza”.
Interessantissimo, è una miniera di informazioni! Adesso ci parli dei libri che ha pubblicato. So che uno è stato tradotto anche in francese.
“Nel 2006 ho scritto “Manuale di Meteorologia”, assieme al collega Girolamo Sansosti, edito da Gremese. Il libro è scientifico ed infatti è stato adottato anche come libro di testo, fino al livello universitario. Ma è anche divulgativo, scritto in modo semplice, facile da leggere e da capire da chiunque abbia un po’ di interesse per la meteorologia. Inoltre contiene numerose curiosità, ad esempio descrive il Diluvio Universale e pubblica i valori estremi delle temperature e delle precipitazioni in tutto il mondo. In questi anni ha avuto un ottimo successo in Italia, adesso è uscita l’edizione in francese che sta ottenendo buoni consensi anche in Francia. Appena andato in pensione, pur continuando l’attività di giornalista presso un settimanale del gruppo “Il Sole 24 ore”, ho avuto a disposizione un pò di tempo libero in più da dedicare ad una passione che coltivavo da sempre: quella di scrivere dei romanzi che avessero come filo conduttore la meteorologia, una scienza che affascina sempre più tutte le persone. Nel 2010 è uscito “L’anno del Niño “, Editore: Aracne. Si compra on line o si prenota in libreria. Alcuni brani sono disponibili in anteprima sul mio blog: http://alfiogiuffrida.blogspot.com/. La vicenda narrata è ambientata in Ecuador nel 1997, anno in cui un intenso episodio del Niño venne a sconvolgere quel Paese. I protagonisti sono Alberto e Isabella. Lui è un meteorologo, lei è la sua fedele compagna che resterà sempre al suo fianco, anche quando il destino li porterà ad intrecciare le loro vite e la loro storia d’amore con quelle di Manuela e Michel, una coppia di amici con i quali vivranno eventi drammatici legati al sequestro degli ospiti dell’Ambasciata del Giappone a Lima, fatto realmente accaduto e rivendicato dai seguaci di Tupac Amaru. Alberto viene poi coinvolto in un intrigo internazionale, poiché venuto in possesso di un importantissimo microfilm dei Tupamaros, che lo sequestrano e lo usano come merce di scambio per il rilascio di alcuni prigionieri politici. Per salvargli la vita interverrà anche la CIA, ma l’elicottero si schianta al suolo, mentre sarà Isabella a trarlo in salvo dopo una fuga rocambolesca dalla foresta amazzonica”.
La trama è davvero accattivante. A volte si ha il dubbio se i fatti raccontati siano realmente accaduti o siano frutto della sua immaginazione. Ad esempio l’istituzione dei “Vigili del fuoco domatori”, è un fatto vero oppure è di fantasia?
“È un fatto vero! Non sono sicuro che si chiamasse esattamente così, ma nel periodo in cui gli incendi stavano decimando la popolazione e gli animali in Indonesia, è stato istituito un corpo di volontari che aveva lo scopo di proteggere le “tigri di Sumatra”, in via di estinzione. Come Le ho detto avevo in mente di scrivere dei romanzi di questo genere già da molto tempo, per cui, quando accadeva qualcosa di particolare, prendevo un appunto e lo conservavo in dei file che adesso sto usando. Benché i personaggi siano di fantasia, la loro storia è calata all’interno di eventi realmente verificatesi, quali le alluvioni in Germania che causarono oltre 2000 morti, gli incendi della foresta indonesiana, il salvataggio delle Tigri di Sumatra, l’uragano Pauline che distrusse Acapulco e gli incendi nella foresta amazzonica. Tuttavia il libro è anche un esaustivo resoconto scientifico sulla formazione del fenomeno del Niño. Nel quinto capitolo ne viene data una descrizione completa anche se scritta in modo molto semplice. Il racconto si conclude con il “Cammino di Santiago”, che molti pellegrini fanno a piedi da Pamplona a Santiago de Compostela, per ingraziarsi i favori del Santo oppure, come in questa storia, per chiedergli di mettere fine alle disgrazie avvenute nell’anno del Niño e strettamente legate a questo fenomeno”.
E adesso? So che è già uscito un nuovo romanzo?
“Si! Il titolo è “Deserto Verde”, edito sempre da Aracne. Lo spunto che dà vita alla vicenda è il fenomeno meteorologico detto “Oscillazione Mediterranea”, scoperto alla fine degli anni ’80 dal sottoscritto. In questo romanzo si ipotizza la creazione di un’oasi nella zona meridionale della Tunisia, tramite la realizzazione di un progetto scientifico, nel quale si intreccia la storia d’amore di Alberto e Giulia, che vivono un paio di anni della loro vita tra luoghi incantevoli e scenari meravigliosi. Ma la vicenda si complica, sorgono interessi economici ed accadono strani incidenti di lavoro. Su di loro si accaniscono fatti di sangue e gelosie, storie di droga e perversioni. Nel testo sono abilmente inserite anche delle notizie controverse, come la data della nascita di Gesù che, ovviamente, non coincide con il 25 dicembre dell’anno zero dell’era cristiana. Inoltre vengono toccate delle questioni di grande attualità, come ad esempio il significato del termine Sang Real ed il celibato dei preti. Si parla anche delle rivalità tra Tuareg e Berberi, delle fosse di Katyn e delle proprietà mediatiche di uno sciamano. Vengono inoltre descritte alcune curiosità tecniche, come una riattaccata al momento dell’atterraggio di un aereo e viene ricordata la Battaglia di Tit, che segnò la conquista del Sahara da parte dei francesi. La storia è scorrevole e si legge tutta di un fiato, anche se i fatti che ne hanno determinato la conclusione sono altamente drammatici, intricati e spesso lasciano il lettore con il fiato sospeso”.
E anche in questo caso, il romanzo del bravo scrittore va a intrecciarsi con gli spetti scientifici dell’esperto, assolutamente realistici e verosimili, inseriti in un contesto che riguarda il nostro Paese e li nostro Continente ancor più da vicino: per questo motivo si tratta di un altro romanzo assolutamente imperdibile per tutti gli appassionati di meteorologia!