Le supernovae ‘impolverano’ le galassie con i loro detriti e, così facendo, creano materia prima dalla quale nascono le stelle: è questa la vera “sorgente” delle “polveri” che invadono le galassie, come ha scoperto uno studio pubblicato su Science e coordinato da Mikako Matsuura della University College London. Resa possibile grazie al telescopio spaziale Herschel dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), la scoperta è considerata molto importante da tutti gli esperti di astronomia perchè le polveri hanno un ruolo cruciale nella nascita delle stelle, le quali si formano proprio nelle nubi ricche di gas e polveri.
Le supernovae sono fra le maggiori emissioni di energia dell’universo e sono esplosioni di stelle di massa molto grande giunte alla fine della loro evoluzione. I ricercatori si sono concentrati su una supernova la cui esplosione è stata osservata il 23 febbraio 1987, in una galassia vicina, la Grande Nube di Magellano, a 60.000 anni luce dalla Terra. La supernova, siglata SN1987A, ha generato una onda violentissima di shock che ha scagliato polveri e gas nello spazio e che ancora oggi, dopo 24 anni, continua ad allontanarsi dal centro dell’esplosione viaggiando a 6.000 chilometri al secondo. Gli impulsi di luce della supernova illuminano l’anello di materiali che circonda la stella e che copre una distanza 12 volte maggiore della grandezza del Sistema Solare. Questi materiali brillano sia nella luce visibile che negli ultravioletti. Ma solo osservando la supernova agli ultravioletti, Herschel ha potuto vedere le polveri al centro dell’anello che hanno una temperatura di circa 250 gradi sotto zero e brillano solo agli infrarossi. La quantità di queste polveri freddissime è incredibile, basti pensare che se tutti i granelli si unissero formerebbero 200.000 pianeti grandi quanto la Terra.
La scoperta chiarisce perchè molte giovani galassie osservate nell’universo lontano, a 8-10 miliardi di anni luce di distanza, appaiono brillanti nel vicino infrarosso ma non nella luce visibile. Secondo gli esperti, queste galassie contengono grandi quantità di polveri che bloccano gran parte della luce visibile emanata dalle stelle. Il risultato potrebbe anche fare luce anche sul perche’ in queste miliardi di anni fa, in queste lontane galassie ‘impolverate’ il tasso di natalità delle stelle era più elevato rispetto alle galassie di oggi.