Eruzioni vulcaniche: ecco le più temute, quelle che davvero metterebbero in ginocchio l’umanità

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Le tante eruzioni vulcaniche che in questi giorni e che negli ultimi mesi stanno interessando molte zone del pianeta, in realtà, non hanno nulla di eccezionale o particolarmente violento: si tratta di un’attività assolutamente consueta per le dinamiche del nostro pianeta.
Per capirlo, ci basta analizzare l’indice di esplosività vulcanica che ci fa capire qual’è l’intensità di un’eruzione vulcanica. La scala va da 0 a 9. La grande eruzione dell’Eyjafjallajökull, in Islanda lo scorso anno, è stata del 4° grado di questa scala speciale. Al momento, l’eruzione del Puyehue in Cile è stimata del 3° grado, le altre sono tutte inferiori.

Sono altre, nella storia dell’umanità, le eruzioni vulcaniche che hanno segnato in modo inconfondibile il percorso del pianeta, come quella, tremenda, di Santorini, che si perde nella notte dei tempi.

Gli scienziati di tutto il mondo hanno realizzato una mappatura disegnando quali sono i vulcani più pericolosi del mondo, quelli cioè che potrebbero determinare cataclismi con grandi difficoltà.

Tra questi c’è il Katla, vulcano Islandese che non erutta dal 1918. Poi c’è il Cumbre Vieja che si trova sull’isola di La Palma, alle Canarie, e potrebbe determinare un grande tsunami nell’oceano Atlantico che avrebbe conseguenze devastanti specie nel continente Americano:

Questo vulcano è silente dal 1971 e gli scienziati hanno spiegato che una sua eventuale eruzione potrebbe causare lo sprofondamento del versante occidentale del vulcano che cadrebbe in mare, creando un violentissimo tsunami in Atlantico. Viaggiando a 500 chilometri orari, potrebbe spazzare via le zone costiere della Florida, del Brasile e di alcune parti d’Europa, con onde fino a 40 metri di altezza. Per questo motivo, gli esperti chiedono alle autorità competenti di attuare serie precauzioni a causa dei danni potenzialmente catastrofici di un evento del genere.
Dopotutto quanto accaduto nell’oceano Indiano nel 2004 e nel Pacifico pochi mesi fa, dopo i terremoti di Sumatra e del Giappone, dovrebbe far riflettere.

Tra i vulcani più pericolosi non può mancare il Vesuvio, che non erutta dal 1944, e il Popocatepetl (Messico), silente dal 2000. Poi c’è il Tambora, in Indonesia, il famoso vulcano che nel 1815 ebbe un’eruzone devastante con evidenti ripercussioni meteorologiche in tutto il pianeta, mentre il più pericoloso di tutti è senza ombra di dubbio il super vulcano di Yellowstone che potrebbe distruggere gran parte del nord America.

L’ultima eruzione di violenza simile, avvenuta 73 mila anni fa, a Sumatra (vulcano Toba), fece precipitare l’intero pianeta in un inverno vulcanico della durata di oltre un decennio e determinò la quasi estinzione di tutti gli esseri umani.

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