Oceani sempre più caldi, cambia la mappa delle specie marine

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Il riscaldamento delle acque degli oceani sta causando il più grande movimento di specie marine mai visto sul pianeta in oltre due milioni di anni, secondo la ricerca condotta da alcuni scienziati che hanno collaborato con il progetto europeo Clamer (Climate Change and European Marine Ecosystems Research project). Nel Mar Glaciale Artico, in particolare, lo scioglimento dei ghiacci nelle estati più recenti ha aperto un vero e proprio passaggio dall’oceano Pacifico all’Atlantico del Nord, permettendo il passaggio stesso di plancton, pesci e balene. La scoperta ha scatenato il timore che la delicata catena alimentare marina possa esserne alterata e portare anche le specie in via d’estinzione alla competizione per il cibo tra le specie autoctone e gli ”invasori”. L’aumento delle temperature sta inoltre consentendo anche lo spostamento verso l’Atlantico del Nord di specie che normalmente si trovano in regioni sub-tropicali, come ad esempio la medusa luminos (Pelagia noctiluca), la cui presenza ha spesso portato alla chiusura delle spiagge, e che sta diventando ormai sempre più comune nelle acque britanniche. ”Sembra che per la prima volta in migliaia di anni si stia aprendo una vasta area di acqua marina tra l’Alaska e l’ovest della Groenlandia – ha dichiarato il professor Chris Reid della Sir Alister Hardy Foundation for Ocean Science at the Plymouth Marine Laboratory – che permette un enorme trasferimento di acqua e di specie tra i due oceani. Questo puo’ avere un grande impatto dalle isole britanniche fino alla costa orientale degli Stati Uniti”.

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