Prima forte ondata di freddo in sud-america. Torna la neve sui rilievi del Brasile meridionale

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La prima forte ondata di gelo sub-antartico dell’inverno australe è stata servita nei giorni scorsi in gran parte del sud-america, dove si è registrato un notevole abbassamento delle temperature con le prime gelate fino a quote pianeggianti.
Lo sbuffo freddo in arrivo dai mari antartici ha interessato diversi paesi, fra cui l’Argentina, l’Uruguay, il Paraguay e vari stati del Brasile meridionale.
L’importante avvezione d’aria fredda, di matrice sub-polare, si è concretizzata tra le giornate di domenica 26 e lunedi 27 Giugno, quando un imponente flusso di aria fredda, proveniente dal Pacifico meridionale, ha iniziato a risalire l’Argentina, da sud a nord, sotto l’impulso di sostenute correnti dai quadranti meridionali.
Tutto merito della congeniale configurazione barica che si è venuta a realizzare sul continente sud-americano durante lo scorso fine settimana.

La presenza di un robusto promontorio anticiclonico di blocco sul Pacifico meridionale, posizionato con massimi barici di oltre i 1035 hpa davanti le coste del Cile meridionale, ha permesso di convogliare masse d’aria molto fredde e umide che dai mari sub-antartici si sono dirette verso l’Argentina.

Al contempo l’influenza di una profonda area depressionaria sull’Atlantico meridionale, con un minimo barico intorno i 965 hpa collocato poco a sud-est delle isole Falkland, ha costretto le masse d’aria fredde a risalire ulteriormente di latitudine, in direzione della regione del Chaco e del Brasile meridionale, sotto la spinta di intensi venti, in genere dai quadranti sud-occidentali.
Questa particolare configurazione barica, appena descritta, ha aperto le porte al grande freddo dei mari australi.
L’irrompere dell’aria fredda, da sud-ovest, ha determinato un rapido e improvviso calo dei valori termici su tutta l’Argentina.
Già nella giornata di lunedi 27 Giugno nel paese si sono registrate le prime forti gelate invernali di questo 2011.

Ecco le temperature minime archiviate nella mattinata di lunedi 27 Giugno 2011, si notano diffuse gelate, specie nel centro-nord; Villa Reynolds (485 s.l.m.) -11.2°, Malargue (1426 s.l.m.) -7.6°, San Juan (597 s.l.m.) -7.0°, Laboulaye -6.2°, Santiago Del Estero -5.8°, Mendoza (705 s.l.m.) -5.4°, Bolivar -5.2° e San Martin (653 s.l.m.) -4.6°.

Il freddo si fatto sentire in modo ben più netto proprio nelle regioni dell’Argentina settentrionale dove durante le ore notturne i cieli in prevalenza sereni e la minore ventilazione al suolo hanno agevolato la formazione di diffuse gelate, di debole e moderata intensità.
Addirittura a Paso de los Libres, lo scorso lunedi 27, si è stabilita una temperatura minima assoluta di ben -4.0° che ha abbattuto il precedente record di freddo della nota località del nord dell’Argentina.
Nessun record ma comunque di tutto rispetto anche i -1.4° di Las Lomitas o i -0.8° fatti a Iguazu, sempre nel nord del paese.
Gelate, a tratti anche intense, si sono registrate in varie località del Chaco argentino, con valori largamente sotto lo zero durante le ore notturne.
L’impulso freddo da sud-ovest ha poi investito anche il Paraguay e l’Uruguay dove si è affermato un diffuso crollo delle temperature, specie durante le ore notturne, con lo sviluppo di estese gelate mattutine.

Le gelate più forti hanno interessato l’arida regione del Chaco non appena la gelida ventilazione dai quadranti meridionali, responsabile dell’avanzata dell’aria fredda, è andata ad attenuarsi, lasciando il posto a diffuse calme.

A Prats-Gil lunedi 27 Giugno il termometro è scivolato sotto la soglia dei -4.6°.
Ancora più rilevante la minima di ben -1.2° che si è registrata all’aeroporto internazionale della capitale Asuncion.
La minima di -1.2° si avvicina di circa mezzo grado al record assoluto di freddo per la capitale paraguayana.

Dopo aver colpito il Paraguay, l’Uruguay e il nord dell’Argentina, favorendo diffuse gelate nelle ore notturne, i freddi venti meridionali si sono spinti fino agli stati del Brasile meridionale, fra Mato Grosso do Sul, Rio Grande do Sul, Santa Catarina e Paranà, causando un importante raffreddamento.

L’afflusso dell’aria fredda in quota ha portato anche diverse gelate sugli altopiani interni del Rio Grande do Sul, lo stato di Santa Caterina e Paranà, dove si sono registrati anche dei danni alle coltivazioni.

Ma non è tutto.
In alcune regioni montuose, fra gli stati del Santa Catarina, Paranà e Rio Grande do Sul, è arrivata pure la neve che ha imbiancato le principali alture, al di sopra dei 1000-1100 metri.
Le fredde correnti meridionali hanno interagito con l’aria più umida e molto più mite che dall’Atlantico tropicale meridionale veniva spinta verso le coste del Brasile centro-meridionale, attraverso una ventilazione dai quadranti orientali o nord-orientali.
Ciò ha prodotto lo sviluppo di una diffusa nuvolosità che ha generato le suddette precipitazioni che hanno assunto prevalente carattere nevoso sulle alture interne di questi stati (Santa Catarina, Paranà e Rio Grande do Sul), date le basse temperature, su valori prossimi agli o anche meno.
In alcune aree, come sui rilievi dello stato di Santa Catarina, le nevicate sono risultate piuttosto persistenti, tanto da lasciare dei discreti accumuli, anche superiori ai 5 cm di spessore.
La neve ha imbiancato anche alcuni centri, regalando degli scenari davvero suggestivi, anche se a dire la varità in questi luoghi la neve è tutto meno che una rarità nella stagione invernale.
I fiocchi bianchi, per un breve periodo di tempo, hanno fatto la loro comparsa anche nelle cittadine di Sao Joaquim, Bom Jesus e Urubici, tutte al di sopra dei 1000 metri di altezza.

Il freddo continuerà ad interessare buona parte del sud-america anche nei prossimi giorni visto l’insistenza di un solido blocco anticiclonico sul Pacifico meridionale, a largo delle coste cilene, che favorirà il richiamo di nuovi impulsi d’aria gelida dai mari sub-antartici in direzione dell’Argentina.
Il paese in questi giorni sarà battuto da sostenuti venti da SO o O-SO.
Nel corso del prossimo fine settimana i refoli freddi da Sud potranno raggiungere nuovamente il Paraguay e il Brasile meridionale, dove saranno probabili altre gelate, arrivando a sconfinare negli stati del Mato Grosso e Rondonia, alle porte del grande bacino amazzonico.

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