Vivere su Marte, sulla luna o su un asteroide? Forse si può, tramite l’utilizzo di elementi presenti nel suolo degli stessi pianeti per fabbricare ”mattoni” con cui costruire strutture abitabili e nuove tecnologie per ottenere dall’atmosfera e dal suolo (questa volta solo di Marte) tutti gli elementi indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo, dall’aria al cibo: sono i due brevetti italiani depositati oggi e che guardano al futuro dell’esplorazione spaziale.
I brevetti sono entrambi il risultato del progetto Cosmic, il primo progetto italiano finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con 500.000 euro nel settore dell’esplorazione spaziale umana, ha detto il responsabile del progetto Giacomo Cao, del dipartimento di Ingegneria chimica dell’università di Cagliari, presentando i brevetti oggi a Roma in una conferenza stampa organizzata presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi). Obiettivo del primo brevetto, depositato da universita’ di Cagliari e Asi, ”e’costruire sul posto strutture capaci di proteggere gli astronauti da meteoriti e raggi cosmici e di offrire loro un ambiente in cui vivere e lavorare”, ha spiegato Cao. Il primo passo consistera’ nel portare su Marte, ma anche sulla Luna o su un asteroide, pannelli solari e impianti per estrarre dal suolo gli elementi utili a costruire veri e propri ”mattoni” da assemblare per costruire strutture abitabili.
Il secondo brevetto, depositato da universita’ di Cagliari, Asi e Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna (Csr4), riguarda invece soltanto l’esplorazione di Marte: prevede, ha spiegato Cao, lo sfruttamento dell’atmosfera e del suolo di Marte per produrre tutto cio’ che e’ indispensabile alla sopravvivenza degli astronauti (dall’aria all’acqua potabile, ad alghe destinate al nutrimento) e alle loro attivita’ (strutture abitabili, impianti per produrre propellenti e fertilizzanti).