Terremoti in pianura Padana: niente paura, nel sottosuolo c’è un “ammortizzatore naturale”

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La pianura Padana, teatro nelle ultime ore di forti scosse sismiche, è in realtà una delle zone meno esposte al pericolo dei terremoti di tutt’Italia. Proprio tra Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna i sismi sono abbastanza rari, specie di forte entità: città come Milano o Verona, infatti (ma anche Bologna e Torino) non sono mai state distrutte da eventi tellurici, un pò come Roma.

Negli ultimi 11 anni, da quando cioè siamo entrati nel 3° millennio, in pianura Padana si erano verificati solo altri due eventi sismici paragonabili a quello di ieri sera: si tratta dell’episodio dell’11 aprile 2003 e di quello del 24 novembre 2004.

L’11 aprile 2003 un terremoto di magnitudo 4,6 richter, alle ore 11:27, colpì la provincia di Alessandria: l’epicentro fu nel territorio del comune di Sant’Agata Fossili, a 15 chilometri di profondità. Il terremoto fu avvertito in tutto il nord/ovest e furono evacuate diverse scuole. Nei giorni successivi furono stimati danni per 80 milioni di euro in 58 comuni, con 300 sfollati, 5.000 case lesionate e diversi feriti, di cui uno grave.

Il 24 novembre 2004 un terremoto, decisamente più forte (magnitudo 5,2 richter) colpì la zona del Lago di Garda alle 23:59. Furono tantissime le abitazioni danneggiate con 2.000 sfollati, anche se quasi tutti rientrarono nelle loro abitazioni entro pochi giorni. La frazione Pompegnino di Vobarno, in provincia di Brescia, fu la località più colpita in assoluto, ma il sisma fu avvertito in tutto il nord Italia.

Alla luce di questi resoconti, non è da escludere che nelle prossime ore si possa aggravare l’entità de terremoto di ieri sera, entrando nel dettaglio della conta dei danni: le notizie fin qui arrivate sono poche e frammentate, anche se la conferma su qualche danno (comunque lieve) è arrivata pochi minuti fa dalla Protezione Civile.

Sulla pianura Padana, però, gli esperti sono concordi: non è a rischio sismico in quanto è salvaguardata da una sorta di “ammortizzatore naturale“, uno strato sotterraneo composto da ghiaia e sedimenti che è in grado di assorbire e disperdere l’energia dei terremoti, annullando gli effetti dei movimenti tellurici che invece altrimenti potrebbero essere devastanti.

Insomma, nonostante tutto i cittadini Padani possono continuare a dormire sonni tranquilli. Almeno secondo queste analisi. Episodi come quello di ieri sera rientrano nella normalità geologica del Paese. Alessandro Amato, sismologo dell’Ingv, l’ha spiegato bene pochi giorni fa: il suo discorso è assolutamente valido ed estendible anche alla pianura Padana.

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