Per questo motivo la ricerca si sta muovendo e scienziati italiani sono gia’ al lavoro. In particolare, nell’ambito del progetto Cosmic, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e coordinato dal professor Giacomo Cao, ordinario di principi di ingegneria chimica all’Universita’ di Cagliari, che dal 2009 coordina il progetto di Asi, al quale hanno partecipato tra gli altri il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Materiali dell’Universita’ di Cagliari e il Programma di Bioingegneria del Crs4, il Centro di ricerca del Parco tecnologico di Pula, in provincia di Cagliari. ”Nell’ambito di questo progetto – ha spiegato Cao all’Adnkronos – lo scorso anno abbiamo depositato un brevetto nazionale relativo a una tecnologia per realizzare elementi strutturali sulla Luna e su Marte utilizzando risorse disponibili in loco. Questo brevetto – prosegue lo scienziato sardo –, circa un mese e mezzo fa, e’ stato particolarmente gradito dall’Ufficio brevetti europeo, e questo risultato ci ha spinto a depositare, venerdi’ scorso, la stessa domanda a livello internazionale”.
”Il secondo brevetto, depositato anch’esso venerdi’ scorso, si riferisce a nuove tecnologie per consentire la vita degli astronauti su Marte, sfruttando anche in questo caso di risorse disponibili in loco. In sostanza quanto sostiene la filosofia della Nasa per lo sfruttamento di risorse locali”, spiega Cao. ”Nello specifico – prosegue il coordinatore del progetto Cosmic – per quanto riguarda la Luna, il brevetto (Universita’ di Cagliari e Asi) sfrutta un minerale presente sul suolo lunare, l’ilmenite, un minerale di ferro e titanio (FeTiO3), per la realizzazione di ‘mattoncini’ che servono alla realizzazione di strutture per uso ‘civile’ o industriale, ma che fondamentalmente hanno funzione protettiva e di schermo da agenti come i meteoriti”. ”Su Marte sfrutta invece – spiega Cao – la presenza importante e significativa di ossidi di ferro, e che hanno lo stesso identico obiettivo”.
”Il brevetto ‘marziano‘ – prosegue Cao -, che ha tre titolari (Universita’ di Cagliari, Asi e Crs4) ha come obiettivo il sostentamento degli astronauti su Marte, sfrutta l’atmosfera del pianeta, che e’ costituita al 95% da anidride carbonica e da altri gas, come l’Azoto (2%) e altri come l’Argon. Il brevetto prevede lo sfruttamento di queste sostanze per produrre cio’ che e’ necessario a sostenere la vita degli astronauti, cioe’ acqua, ossigeno e cibo”. ”Si’, cibo – afferma Cao -, sia sotto forma di alghe, sia sotto forma di ortaggi e verdure che possono essere coltivate sul suolo marziano che puo’ essere fertilizzato utilizzando un prodotto a base di azoto, che viene prodotto nell’ambito del brevetto”.
Gradimento internazionale del progetto? ”E’ presto per dirlo, ci vorra’ del tempo, ma il brevetto ha gia’ avuto un rapporto di ricerca estremamente positivo da parte dell’Ufficio europeo dei brevetti”.