Giunta al terzo tentativo sul colosso del Karakorum, ha scelto la parete piu’ difficile della montagna piu’ difficile per concludere la serie. Con lei c’e’ anche il marito Ralf Dujmovits (che ha gia’ scalato tutti i Giganti della Terra), oltre ai kazaki Maxut Zhumayev e Vassily Pivtsov.
Dopo un lungo e faticoso avvicinamento dalla Cina, nei giorni scorsi, sfidando la bufera e la neve alta, hanno installato il campo 4 e piazzato le corde fisse fino a 8.000 metri prima di rientrare al campo base. Nel fine settimana, meteo permettendo, e’ previsto l’attacco alla vetta. Per la Kaltenbrunner e’ il terzo tentativo al K2. L’anno scorso ci aveva provato lungo la via Cesen sul versante sud, ma mentre si avviava verso la vetta il suo compagno di cordata – lo svedese Fredric Ericsson – e’ precipitato e scomparso sul ‘Collo di bottiglia’. Lei e l’italiana Nives Meroi (a quota 11 Ottomila) sono tra le poche alpiniste ad aver scelto di non utilizzare l’ossigeno supplementare (la tarvisiana non ha mai neanche assoldato portatori di alta quota). Le prime due donne ad aver conquistato il primato – la basca Edurne Pasaban e la coreana Oh Eun Sun (con una cima non riconosciuta) – hanno invece fatto uso delle bombole in piu’ occasioni, rendendo piu’ ”agevoli” le ascensioni.