L’annuncio a sorpresa fa tremare il titolo in Borsa, che arriva a cedere oltre il 7%. Jobs restera’ ”presidente del consiglio di amministrazione e dipendente di Apple”.
Lo storico cambio della guardia si e’ consumato nelle ultime ore: Jobs ha presentato le dimissioni mercoledi’ e ha ”raccomandato fortemente Tim Cook” per il suo posto, afferma Apple in una nota. Una richiesta accolta dal consiglio di amministrazione, che esprime la propria completa fiducia in Cook. Le dimissioni di Jobs hanno effetto immediato. ”Ho sempre detto che se fosse arrivato il giorno in cui non avrei piu’ potuto far fronte ai miei impegni come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a dirlo. Sfortunatamente quel giorno e’ arrivato”, scrive Jobs nella lettera di dimissioni indirizzata anche alla comunita’ Apple.
”Il board ha completa fiducia in Tim, e’ la persona giusta per essere il prossimo amministratore delegato”, afferma Art Levinson, presidente di Genetech e membro del board di Apple, sottolineando che Jobs ”continuera’ a servire” Cupertino ”con la sua unica ispirazione e creativita”’. Cook e’ considerato da tempo il piu’ papabile successore di Jobs, in malattia da gennaio. Cook, veterano della societa’, e’ approdato in Apple poco dopo che Jobs ne aveva ripreso il comando per la seconda volta nel 1997 e ha sempre assunto la guida delle attivita’ day by day della societa’ durante i due precedenti periodi di malattia di Jobs negli ultimi sette anni. La tempistica dell’annuncio e’ a sorpresa e solleva dubbi sulla salute di Jobs, al quale e’ stato diagnosticata una rara forma di cancro al pancreas nel 2004 e che e’ stato sottoposto a un trapianto di fegato due anni fa. Jobs non rilascia commenti sulla sua salute da gennaio, quando ha annunciato la nuova malattia senza precisare quanto sarebbe stata lunga la propria assenza. E’ apparso in marzo alla presentazione dell’iPad 2 e in giugno alla conferenza annuale degli sviluppatori di Apple. Jobs, secondo indiscrezioni, continua ad avere un ruolo attivo in Apple e ad essere coinvolto nella strategia dei prodotti di Cupertino, che gli osservatori ritengono rimarra’ invariata con Cook alla guida. Cook dovra’ affrontare molte sfide e dovra’ dimostrare di poter succedere a Jobs che non solo e’ il co-fondatore della societa’ ma e’ colui che l’ha portata dall’orlo della bancarotta al trionfo planetario. Jobs e’ considerato un visionario, qualita’ che secondo molti invece mancherebbe a Cook.
Di fatto, adesso, la Apple e’ da tempo nelle sue mani. Timothy Cook (ma tutti lo chiamano Tim) ha 50 anni e di fatto guida l’azienda di Cupertino da quando Steve Jobs si e’ ammalato gravemente nel 2004 e – tranne qualche rara apparizione per presentare i nuovi prodotti – ha delegato al suo braccio destro ogni ruolo operativo. Il nuovo Ceo di Apple, che fa parte anche del consiglio di amministrazione della Nike, fino ad oggi era Chief operating officer, ed e’ entrato in azienda nel marzo del 1998, conquistandosi subito la fiducia di Jobs. Appena arrivato a Cupertino, ha rivoluzionato tutto il settore della produzione e della distribuzione, affidando a terzi molte attivita’ e chiudendo molte fabbriche del gruppo, contribuendo ad un notevole aumento dei profitti. Appassionato di fitness e di escursioni in bicicletta, alcuni definiscono Tim Cook esigente e spietato sul lavoro. Tra gli aneddoti piu’ ricorrenti, quello in cui si racconta una sua sfuriata nel corso di una riunione, quando prese di mira un dirigente dicendogli che sarebbe dovuto migrare in Cina. Sembrava una battuta, ma poco dopo gli si rivolse ancora cosi’: ”Perche’ sei ancora qui?”. Il dirigente filo’ dritto all’aeroporto di San Francisco senza nemmeno passare da casa: oggi e’ il responsabile di Apple per la Cina.