STEREO-A è uno dei due veicoli spaziali lanciato nel 2006 per osservare l’attività solare. Al momento della tempesta era ad oltre 65 milioni di chilometri dalla Terra, permettendogli di avere un’ampia visione del fenomeno. Quando un’espulsione di massa coronale esce dalla nostra stella è facilmente visibile. La visibilità tuttavia si riduce rapidamente quando le nubi si espandono nel vuoto. Nel momento in cui un tipico CME attraversa l’orbita di Venere, è un miliardo di volte più debole della luminosità della Luna piena, e più di un migliaio di volte più debole rispetto alla Via Lattea. I getti che raggiungono la Terra sono quasi impalpabili, praticamente trasparenti”. Osservare queste deboli nubi dalla confusione della luce delle stelle e della polvere interplanetaria è stata una sfida enorme“, dice DeForest. Ci sono voluti quasi tre anni alla sua squadra per farlo. Il filmato della tempesta è stato registrato nel Dicembre del 2008, e si è lavorato su di esso da allora. Ora che la tecnica è stata perfezionata, può essere applicata in maniera regolare senza un tale ritardo. Alysha Reinard del Centro Meteo del NOAA, illustra i vantaggi per le previsioni meteorologiche spaziali:
“Fino a poco tempo fa, i veicoli spaziali potevano vedere i CME solo quando erano ancora abbastanza vicini al Sole. Calcolando la velocità di un CME durante questo breve periodo, siamo stati in grado di stimare quando avrebbe potuto raggiungere la Terra. In passato, le nostre previsioni migliori avevano incertezze di più o meno 4 ore“, continua. “Il filmato che abbiamo visto oggi potrebbe ridurre significativamente l’errore.”
Il filmato consente di individuare non solo il tempo di arrivo del CME, ma anche la sua massa. Dalla luminosità della nube, i ricercatori possono calcolare la densità del gas con una precisione impressionante. Quando questa tecnica verrà applicata alle tempeste future, le previsioni a nostra disposizione saranno senza dubbio in grado di stimare l’impatto con maggiore fiducia e precisione. Alla conferenza stampa, DeForest ha sottolineato alcune delle maggiori attrazioni del film, parlando dei dettagli scoperti. Il tipo di trasformazione magnetica rivelato dal film ha profondamente colpito Guhathakurta: “Ho sempre pensato che in eliofisica la comprensione del campo magnetico fosse equivalente al problema dell’ ‘energia oscura’ dell’ astrofisica. Spesso, non possiamo vedere il campo magnetico, eppure sappiamo quale sia la sua importanza. Queste immagini ci danno un vero senso di ciò che il campo magnetico stia facendo.”
Tutti i relatori della conferenza stampa di oggi hanno sottolineato che le immagini vanno oltre la comprensione di un singolo evento. La fisica interna dei CME è stata messa a nudo per la prima volta – uno sviluppo che delinea fortemente i modelli teorici e le previsioni per gli anni futuri. “Questo è ciò per cui la missione STEREO è nata“, conclude Guhathakurta, “ed è fantastico vederle mantenere le promesse prefissate.”