Gli edifici continuano ad essere il maggior contributo individuale alle emissioni di gas a effetto serra, con un consumo energetico diviso tra abitazioni e uffici pari ad terzo di quello globale e tendenze in continua crescita. L’Unep, Programma Ambiente delle Nazioni Unite, ha deciso di scendere in campo sviluppando un nuovo strumento, il Common Carbon Metric (Ccm), per calcolare il consumo energetico e le emissioni di anidride carbonica nelle case e negli uffici. Il Common Carbon Metric e’ attualmente in fase di sperimentazione presso l’International Organization for Standardization (Iso) per la sua standardizzazione, una azione preliminare che potrebbe portare alla creazione di un sistema uniforme per definire l’impatto climatico degli edifici. L’intento e’ quello di mettere a punto un sistema di calcolo omogeneo attraverso un protocollo armonizzato che possa, a sua volta, aiutare a sviluppare linee di base internazionale per architetti, designer e l’industria delle costruzioni. Lo strumento e’ nato proprio per misurare il consumo di energia quando un edificio e’ operativo calcolandolo per metro quadrato o abitante nel corso di un anno. E ha adottato due approcci di calcolo: un modello top-down, che prende le misure da un insieme di edifici, e un modello bottom-up, che viene applicato a un singolo edificio. ”Qui all’Unep crediamo che il settore dell’edilizia possieda un grande potenziale per contribuire a significative riduzioni delle emissioni di gas serra”, ha commentato Sylvie Lemmet, il Direttore della Divisione Tecnologia, Industria ed Economia del Programma. ”Lo sviluppo del Common Carbon Metric e la decisione dell’Iso di considerarlo come uno standard internazionale, sono passi importanti per rimuovere le barriere che bloccano questo potenziale e fornire un percorso verso una maggiore efficienza energetica nel settore dell’edilizia”, ha aggiunto.