In questi giorni è in atto una forte tempesta solare: ma non c’è motivo di avere paura, al massimo dovremo abbandonare i dispositivi gps per qualche giorno e tornare a utilizzare le vecchie cartine stampate, come consigliano gli esperti del NOAA, oppure non riusciremo a sentire bene le nostre frequenze radio preferite. Nulla di grave, soprattutto se guardiamo all’altro lato della medaglia: le spettacolari aurore che dalle aree polari potrebbero estendersi ben più a sud, a latitudini molto più basse, regalando scenari meravigliosi anche a quelle popolazioni che non ne sono abituate!
Ma andiamo con ordine. Che sta succedendo al nostro sole? Giovedì 4 agosto è iniziata una serie di grandi esplosioni, seguita da una seconda nella giornata di venerdì 5 e da una terza nella mattinata odierna. Le tempeste solari, secondo gli esperti che studiano il settore, dovrebbero intensificarsi finoa raggiungere un picco massimo nel 2013. Le esplosioni della scorsa settimana hanno raggiunto l’intensità massima fra quelle classificate di livello medio. Una tempesta di veemenza doppia rischierebbe di mandare completamente in tilt le comunicazioni radio sulla Terra, ma non è questo il caso. Le correnti che si accumulano nella parte dell’atmosfera chiamata magnetosfera potrebbero infiltrarsi poi nei cavi ad alta tensione, disturbando il trasporto dell’energia elettrica. In questo caso, oltre alle mappe cartacee, bisognerebbe ripristinare anche le candele ma siamo lontani anni luce da un’eventualità di questo tipo. Ciò che è in allarme, al momento, sono i militari, i gestori di reti elettriche e controllori di satelliti, specie quelli delle telecomunicazioni.
Dal sole è esploso del materiale gassoso che è fuoriuscito dal campo magnetico solare.
Il gas espulso parte a migliaia di gradi e percorre anche milioni di chilometri, accompagnato da particelle elementari cariche elettricamente e radiazioni forti, che creano una cosiddetta tempesta solare che arriva fin sulla Terra, comunque schermata dal campo magnetico terrestre e atmosferico, che fanno da solido scudo, specie alle tempeste più deboli. Quella di questi giorni è classificata G4 su una scala che arriva a G5, quindi è decisamente forte. Le tempeste di classe G4, infatti, sono relativamente rare, se ne contano un centinaio nel ciclo solare di 11 anni, e creano problemi. Ed infatti sta già creando qualche problema in nord America.
La maggiore tempesta solare di cui si abbia memoria fu nel 1859 e mise fuori uso tutta la rete telegrafica allora esistente nell’emisfero Nord del mondo. Se succedesse oggi qualcosa del genere gli USA avrebbero danni per 2 miliardi di dollari, secondo i calcoli della National Science Foundation USA.
Quella tempesta, però, determinò anche aurore visibili fino in Sicilia, ai Caraibi e in Palestina!
Immaginate che spettacolo?
E allora se il prezzo da pagare per assistere a una meraviglia del genere, forse siamo tutti disposti a rinuciare a radio, telefono e tv. In fondo sono strumenti che fino a qualche decennio fa non pensavamo proprio di poter utilizzare. Oggi ne siamo dipendenti, li consideriamo indispensabili.
Ma la natura selvaggia, quella delle aurore polari, degli spettacoli ambientali, sa regalare molte più emozioni …