L’Agenzia Meteorologia Giapponese ha ridotto a 6,3 gradi sulla scala aperta Richter, anziche’ 6,8 come riferito in via preliminare, l’intensita’ del nuovo terremoto che in giornata ha colpito il nord-est del Paese, non ancora risollevatosi dal cataclisma dell’11 marzo scorso. In precedenza era gia’ stato revocato l’allarme-‘tsunami’ diramato dallo stesso ente per la possibilita’ di onde anomale di altezza uguale o superiore al mezzo metro: in concreto le coste nord-orientali sono state pero’ lambite da flutti di dimensioni assai inferiori.
Tra le aree potenzialmente piu’ esposte anche quella dove sorge la disastrata centrale atomica di Fukushima Daiichi 1, all’origine della peggiore crisi nucleare al mondo degli ultimi 25 anni, non ancora del tutto conclusa. La ‘Tepco’, la compagnia elettrica che gestisce l’impianto, aveva comunque gia’ assicurato che non erano stati riscontrati ulteriori danni alla stessa centrale ne’ particolari anomalie di funzionamento, specie per quanto riguarda i sistemi di raffreddamento delle barre di combustibile fissile. L’epicentro dell’odierno fenomeno tellurico e’ stato localizzato non lontano da quello di cinque mesi fa: circa 80 chilometri a sud-est della prefettura di Miyagi, una delle peggio colpite in marzo, 283 chilometri a nord-est di Tokyo e 99 a sud-est del porto di Sendai, anch’esso semi-sommerso nell’occasione anteriore, e a una profondita’ di 20 chilometri al di sotto del fondale oceanico. Non risultano esservi stati feriti ne’ conseguenze materiali degne di nota, anche se la forza delle onde sismiche ha fatto si’ che persino nella capitale nipponica oscillassero per lunghi istanti gli edifici maggiormente elevati.