Valencia proteste contro la Tauromachia

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Cresce in Spagna la protesta contro la tauromachia, meglio conosciuta coma la corrida. Esattamente un anno fa, per la prima volta nel paese iberico,  il parlamento autonomo catalano metteva al bando le corride all’interno della regione a partire dal 2012. Nel resto della Spagna resta però ancora forte questa antica, ma cruente tradizione. Basta recarsi in una qualsiasi Plaza de Toros, luogo dove ha sede la corrida,  che sia a Madrid o a Valencia dove si respira un’aria di entusiasmo e partecipazione a questo massacro. Abbiamo voluto recarci sul posto, a Valencia,  per capire meglio le dinamiche di questa evento.

Soffermandosi all’esterno della Plaza e facendo due chiacchiere con bagarini, (attività non appannaggio solo dei nostri stadi), o con semplici spettatori frementi di entrare è facile carpire questo strano entusiasmo. Onestamente si respira un clima surreale, quasi da tempo dei gladiatori, che a chi è sensibile a queste tematiche lascia un pò impietriti. Bisogna anche premettere che la maggior parte dei spettatori, almeno quelli visti all’esterno, non sono giovanissimi, almeno questo pare un segno che questa assurda tradizione si stia via via perdendo nei giovani. La cosa che lascia invece un pò esterefatti è l’entusiasmo di molti turisti, fra cui molti italiani, che parlano di spettacolo che almeno una volta val la pena di vedere. I prezzi per l’ingresso alla corrida non sono sempre popolari, si può arrivare anche a 1.000 euro per un posto in prima fila al massacro. I bagarini, presenti in quantità industriali, offrono prezzi che si aggirano attorno ai 100/150 euro per un posto sugli spalti. A poche ore da questi eventi i biglietti ufficiali sono sempre sold-out.

Se l’evento è molto importante e cioè partecipa qualche Matador di grido, all’esterno arrivano anche tanti giornalisti e televisioni a documentare il tutto, in pieno stile grande evento con grandi sponsor, non dimentichiamoci che per molti iberici i Matador hanno pari fama come i calciatori da noi. Fa però riflettere anche il semplice nome “Matador” che deriva dal verbo spagnolo “uccidere” e quindi l’uccisore.

All’esterno di plaza de Toros alcune   associazioni animaliste iniziano a dare segno di timide proteste, bisogna dire che i gruppi non non sono però molto nutriti. Per scelta personale e per i principi che ci legano l’Associazione Onlus Meteoweb ovviamente non siamo entrati a filmare il triste spettacolo, ma lasciamo a voi l’immaginazione.

Crediamo che un paese stupendo come la Spagna e con antichissime tradizione debba però avere l’obbligo morale e l’onestà intellettuale di lasciarsi alle spalle questa tradizione barbara.

Di seguito un breve nostro video con le proteste a Valencia contro del 23 luglio 2011: Tauromachia Proteste

 

 

 

 

 

 

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