Vendemmia: in Calabria attesa un’annata di qualità

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La vendemmia in Calabria quest’anno prospetta una campagna di ”alta qualita”’. Il presidente di Coldiretti, Pietro Molinaro, si dice ottimista dai segnali che giungono fino a questo momento alle vigilia della raccolta. La stagione prendera’ il via a settembre. ”Speriamo che non sopraggiungano grandinate e calamita’ naturali che vanifichino il lavoro dei viticoltori” incrocia le dita il rappresentante calabrese dell’associazione agricola. Anche perche’, rispetto ad altre regioni, la Calabria si caratterizza per la necessita’ dei vigneti di stare all’aperto e infondere ai chicchi gli effetti benefici del sole, mentre in Puglia ad esempio le uve da tavola possono crescere con protezioni chiuse che le difendono da eventuali eventi atmosferici. Il presidente della Coldiretti e’ soddisfatto dai dati che riportano il settore della viticoltura in crescita. ”Sta crescendo il numero di cantine, anche piccole, in tutta la regione. Proprio ieri – ha detto all’Adnkronos – sono stato nel reggino, a Bivongi e Bianco. Ho visitato anche una microcantina a Riace, e anche in piccolo si punta alla qualita’. Siamo sempre piu’ presenti sul mercato”.

La Calabria vanta 12 etichette Doc e 13 Igt. La produzione e’ tra gli otto e i dieci milioni di bottiglie all’anno, che coprono meta’ del consumo medio che si attesta sui venti milioni di bottiglie. Anche se l’importazione di altri vini e’ un fenomeno diffuso, la strada del successo secondo Molinaro e’ nel legame tra la produzione e la promozione. ”Spesso nei ristoranti vengono suggeriti vini non calabresi. Per completare la filiera corta, con i prodotti enogastronomici della Calabria diventa necessario invece promuovere sempre di piu’ i vini regionali. Anche perche’ -aggiunge il presidente Coldiretti- le nostre bottiglie sono gli ambasciatori del territorio. Le etichette hanno i nomi dei luoghi in cui vengono prodotti. Sono uniche al mondo”. Una delle aziende vitivinicole piu’ importanti della Calabria e’ la cantina Librandi di Ciro’ Marina (Crotone). Gia’ da diversi anni investe in innovazione e tecnologia mantenendo, tuttavia, un forte legame con la tradizione. ”Hanno realizzato -spiega Molinaroun vivaio di vitigni autoctoni, cioe’ quei vitigni che hanno i loro antenati in quelli greci e romani. Questo e’ il loro pregio: investire in innovazione ma guardare sempre alla tradizione”.

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