Lo scorso anno ha visto l’attivazione di 63 nuovi impianti eolici per una potenza totale di 950 Mw, a conferma di un trend di sviluppo che, dal 2004, si e’ caratterizzato per l’installazione di circa 1.000 Mw ogni anno. Dal rapporto italiano sull’energia del vento, diffuso nei giorni scorsi da Aper, l’associazione delle aziende che producono energie rinnovabili, emerge che grazie a un incremento del 27%, da fine 2010 a guidare la classifica italiana e’ la Sicilia, che accoglie 1.422 Mw di potenza eolica installata: circa un quarto dell’intera potenza italiana. Seguono la Puglia con 1.317 Mw (+ 12%), la Sardegna con 671 Mw e la Calabria con 597 Mw eolici raccolti nel corso dell’anno. Da segnalare anche la buona crescita (+23%) della Basilicata, mentre meno incoraggiante e’ la situazione della Campania, che nell’arco del 2010 ha visto entrare in esercizio solo 5 Mw. Si mantengono stabili, rispetto al 2009, le Regioni settentrionali e centrali, quali Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Umbria, Veneto e Piemonte.
Il settore eolico, sottolinea Simone Togni, presidente dell’Anev, l’associazione nazionale dell’energia del vento, ’’e’ stato fortemente penalizzato dagli ultimi tagli agli incentivi’’. ’’Serve il via libera al piu’ presto -spiega- ai decreti attuativi del decreto Romani sulle rinnovabili, prima della data ultima fissata per il 28 settembre, perche’ ogni giorno perso in piu’ vuol dire perdere investitori che vogliono operare nell’eolico e nelle rinnovabili nel nostro Paese“. Intanto l’Anev punta allo sviluppo del ’mini-eolico’, una tecnologia ancora poco sviluppata nel nostro Paese, ma che potrebbe ritrovare slancio dopo il no degli italiani al nucleare del referendum. “Noi come Anev -spiega a Labitalia Simone Togni– da sempre sosteniamo fortemente il mini-eolico e cioe’ l’energia eolica ’domestica’, e nelle proposte che avanzeremo al governo sulle rinnovabili c’e’ anche la richiesta di sostenere la diffusione di questa tecnologia, che rappresenta un’opportunita’ sia dal punto di vista energetico che culturale, perche’ permette di ’vedere’ da vicino l’utilita’ dell’eolico, sfatando alcuni falsi miti sull’impatto ambientale di questa forma di energia“.