Dopo il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo e il conseguente incidente nucleare di Fukushima, il governo giapponese si era visto prospettare lo scenario apocalittico dell’evacuazione di meta’ della citta’ di Tokio e gran parte dell’isola di Honshu. E’ quanto rivela, in un’intervista all’agenzia Kyodo, l’ex primo ministro giapponese Naoto Kan. Il timore era che l’incidente nucleare potesse essere di una portata tale da dover ordinare l’evazione di tutta l’area in un raggio di 200-250 chilometri dalla centrale, per un totale di 30 milioni di persone. “Non eravamo sicuri che il Giappone avrebbe potuto continuare a funzionare come stato“, ha confessato l’ex premier, ammettendo che il paese non era pronto al disastro provocato da un terremoto di magnitudo 9. “Non avevamo mai previsto una situazione in cui un sisma, uno tsunami ed un incidente nucleare potessero succedere tutti nello stesso momento“, ha aggiunto.