Haiti un anno e mezzo dopo il terremoto è ancora un disastro

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Il colera è “endemico” e la situazione è sempre di emergenza: così la missionaria Marcella Catozza della Fraternità francescana ha dipinto lo stato attuale di Haiti, in un incontro organizzato dall’Istituto Stensen di Firenze. Ad un anno mezzo dal terremoto che devastò l’isola caraibica, nel racconto della suora impegnata in prima linea nell’ardua opera di ricostruzione, quasi niente è cambiato: “tra la prima fase dell’emergenza e ora c’è poca differenza, perché questo Paese è da sempre nell’emergenza“. Non si tratta solo “del colera e del terremoto – ha spiegato suor Marcella – è un disastro totale, non c’è acqua, non ci sono strade né una sanità o una scuola che funzionino“: Così era già prima del terremoto. Adesso, si continua a parlare di ricostruzione ma, ha aggiunto la missionaria, bisogna stabilirne i criteri: “come ricostruire una scuola dove non c’è né acqua né luce?” Bocciatura dunque per “i progetti già fatti a tavolino“. Periodicamente, ha raccontato suor Marcella, “arrivano operatori che fanno un buco nell’acqua e se ne ripartono. Rimaniamo noi, con la mancanza di tutto, di fronte a gente che muore di fame“.

E il futuro? “E’ aiutare questo popolo a ritrovare un’unità che sia data dalla possibilità di ricostruire e cominciare, per vivere con quella dignità che è un diritto per tutti“. Alla domanda, infine, se la comunità internazionale sia oggi forse più indifferente, suor Marcella ha risposto: “No, indifferente non direi, perché altrimenti non sarei qui. C’è tanta brava gente in giro per il mondo, magari non fa cartello, non se ne parla. E’ chiaro che i riflettori dei grandi interessi mondiali e politici si dimenticano di noi, ma forse è allora che possiamo trovare la nostra strada, il nostro modo di lavorare“.

Il terremoto di Haiti s’è verificato il 12 gennaio 2010, è stato di magnitudo 7,0 richter e ha provocato la morte di 230.000 persone.

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