Il global warming fa rimpicciolire gli esseri viventi

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Il surriscaldamento del Pianeta rischia di accorciare la taglia degli esseri viventi. Lo sostiene un gruppo di scienziati sulla rivista The American Naturalist dopo aver studiato i codepodi marini, minuscoli crostacei che vivono negli oceani e rappresentano la più ricca fonte di cibo per pesci, uccelli e mammiferi. Gli esperti dell’istituto di ricerca Queen Mary (Regno Unito) hanno messo insieme 40 anni di ricerche per concludere che questi piccoli organismi marini crescono meno del passato. Colpa del calore terrestre, sempre in aumento negli ultimi decenni. “Gli effetti sono che a temperature più calde una specie cresce più velocemente, ma matura anche più velocemente, con la conseguenza che raggiunge una dimensione più ridotta da adulta“, ha detto il naturalista Andrew Hirst. Il principio vale per tutti gli organismi a sangue freddo ed è noto agli scienziati come “regola di Bergmann“: la massa corporea si riduce all’aumento della temperatura.

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