L’epicentro del terremoto è stato a Salica, sul monte Perrotta, proprio dove l’Eni ha la raffineria del gas che proviene dalle perforazioni marine. Secondo Bevilacqua, anche nelle fasi di manutenzione delle strutture estrattive, vengono utilizzati segnali acustici molto forti per verificare lo stato di saturazione dei fondali, relativamente alla presenza di gas. Anche questi segnali possono essere pericolosi.
Un altro pericolo causato dalle trivellazioni è quello della subsidenza, cioè l’abbassamento del terreno. Nella zona, questo fenomeno avviene con mezzo centimetro ogni anno, che è tanto. Secondo l’ingegnere Bevilacqua, il fenomeno è abbastanza grave e le zone più a rischio sono quelle marine dove l’effetto si nota maggiormente. Nella stessa giornata di ieri, di estrazione si è parlato anche alla Regione che ha detto no a nuove perforazioni.
Il terremoto di ieri a Crotone, forse, è stato causato dalle trivellazioni
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