Osservazioni dal satellite all’infrarosso della Nasa (Wise), indicano che la scomparsa dei dinosauri, che alcuni ritenevano potesse essere causata da un asteroide in particolare, è un mistero ancora aperto.
La teoria più accreditata è sempre stata quella di un grande asteroide caduto sulla Terra 65 milioni di anni fa, che portò all’estinzione dei dinosauri e di altre forme di vita sul nostro pianeta. Nonostante gli scienziati non abbiano mai saputo con certezza dove esattamente l’asteriode sarebbe caduto o da dove provenisse. Gli studiosi, grazie ad uno studio del 2007 con i dati in luce visibile provenienti dai telescopi terrestri, avevano il sospetto che un enorme frammento di un gigantesco asteoride, noto come Baptistina, potesse essere l’indiziato numero uno. Secondo tale teoria, Baptistina si sarebbe schiantato con un altro asteroide della fascia principale tra Marte e Giove circa 160 milioni di anni fa. La collisione avrebbe mandato in frantumi l’oggetto, generando pezzi grandi come montagne volanti. Proprio uno di questi frammenti avrebbe colpito la Terra. Con le nuove osservazioni a raggi infrarossi di WISE però, l’ipotesi Baptistina potrebbe finalmente essere esclusa. “Come risultato delle indagini della squadra scientifica di WISE, la scomparsa dei dinosauri rimane un mistero,” ha detto Lindley Johnson, direttore del programma per il Near Earth Object (NEO) Programma di Osservazione della NASA a Washington. “I calcoli originali con la luce visibile hanno stimato le dimensioni e la riflettività dei membri della famiglia del Baptistina, portando stime della loro età, ma ora sappiamo che queste stime erano sbagliate. Con la luce a infrarossi, WISE è stato in grado di ottenere una stima più precisa, che mette la teoria di Baptistina in seria discussione“. WISE ha scandagliato l’intero cielo celeste due volte a luce infrarossa, nel periodo compreso tra gennaio 2010 e febbraio 2011. Per la caccia all’asteroide sono stati utilizzati i dati di catalogo di più di 157000 asteroidi della fascia principale, scoprendone oltre 33.000 nuovi. Un asteroide riflette la luce visibile. Senza conoscere esattamente la riflettività della superficie è difficile stabilire con precisione le sue dimensioni. Le osservazioni a raggi infrarossi permettono invece una stima più precisa riuscendo a migliorarne l’errore. Con queste osservazioni è possibile rilevare la stessa luce infrarossa proveniente da un asteroide, la quale è legata alla temperatura e alla dimensione del corpo. Una volta appurata la dimensione, è possibile calcolare la sua riflettività combinando i dati ad infrarossi con quelli in luce visibile.
Il team di ricerca ha misurato la riflettività e le dimensioni di circa 120 mila asteroidi della fascia principale, tra cui 1056 membri della famiglia Baptistina. Probabilmente lo schianto dell’asteroide principale è avvenuto 80 milioni di anni fa, e non 160, com’era precedentemente stato ipotizzato. E’stato possibile effettuare questo calcolo perché le dimensioni e la riflettività dei membri della famiglia dell’asteroide indicano quanto tempo sarebbe stato necessario per raggiungere le loro posizioni attuali. Gli asteroidi più grandi infatti non si disperdono velocemente al contrario di quelli di piccole dimensioni. I risultati hanno rivelato che un pezzo dell’asteroide originario colpì la Terra dopo soli 15 milioni di anni, ossia in meno tempo rispetto a quanto era stato ipotizzato in precedenza. “Stiamo lavorando sulla creazione di una sorta di albero genealogico dell’asteroide“, ha detto Giuseppe Masiero, l’autore principale dello studio. Ci sono prove ormai molto solide che un asteroide di circa 10 chilometri abbia impattato la Terra 65 milioni di anni nel Golfo del Messico. E un asteroide di queste dimensioni non potrebbe aver raggiunto la Terra in soli 15 milioni di anni, hanno concluso i ricercatori.
In definitiva, l’estinzione dei dinosauri resta uno dei più grandi misteri dell’umanità. Non è possibile al momento stilare una teoria definitiva, ma gli scienziati stanno lavorando accuratamente per svelare questo dilemma. Dare uno sguardo al passato ci può aiutare a comprendere ciò che potrebbe accadere in futuro.