Due giorni fa nelle Bocche di Bonifacio sono state liberate due tartarughe marine Caretta caretta. Una specie in via d’estinzione, iscritta nella lista rossa della Iucn, che sempre piu’ di rado si vede nei nostri mari. Françoise e Corse hanno ricevuto tutte le cure necessarie e adesso sono pronte per riprendere il mare mentre Nicola’a’, la terza tartaruga, nonostante stia meglio, ha qualche giorno di degenza ancora. Lo comunica il Cts, centro turistico studentesco e giovanile. Ad essere recuperate per prime sono state Françoise e Nicola’a’ provenienti dalla Corsica (gia’ marcate con targhetta francese): le due sono state trasferite al centro dell’Asinara dopo la consegna a Santa Teresa da parte del personale del Parco di Bonifacio e del corpo forestale della Corsica. Le prime preziose cure ad entrambi gli esemplari di caretta recuperati sono state prestate dal veterinario Pierre Moisson (direttore del Centro delle testuggini di Cupulatta). Françoise, che si era spiaggiata a Bastia con un arto amputato molto probabilmente in seguito ad intrappolamento in groviglio di lenze, e’ stata ospedalizzata al centro dell’Asinara e gli e’ stata riscontrata una grave anemia e ipoproteinemia. E’ stata quindi sottoposta a terapia medica che ha portato ad un netto miglioramento delle condizioni fisiche dell’animale fino alla guarigione clinica.
Nicola’a’ notata in un primo momento dalla guardia costiera corsa mentre si trovava in stato di evidente difficolta’; al momento del ricovero la caretta presentava un evidente stato di abbattimento del sensorio, disidratazione e la presenza di un filo di lenza che fuoriusciva dalla cloaca. All’esame obiettivo particolare le radiografie hanno evidenziato la presenza di un amo da pesca a livello del fondo dello stomaco, l’esame ematologico evidenziava anemia e ipoproteinemia. Dopo alcuni giorni di terapia medica necessaria per la stabilizzazione dell’animale, e’ stato effettuato un’indagine diagnostica con endoscopia che ha evidenziato e confermato la presenza dell’amo a livello del fondo dello stomaco e si e’ quindi proceduto ad un intervento chirurgico dalla fossa prefemorale sinistra che ha permesso di risolvere due perforazioni intestinali e tagliare la maggior parte del filo di lenza. L’animale dopo due giorni dall’intervento ha iniziato ad alimentarsi spontaneamente e migliorare la capacita’ e l’atteggiamento nel nuoto ed a aumentare il proprio peso corporeo. Dopo essersi ripresa, e’ stato deciso l’intervento chirurgico per la rimozione dell’amo dallo stomaco, che e’ stato effettuato in collaborazione con il Prof. Antonio Di Bello dell’Universita’ di Bari ed il reparto di Anestesiologia della Clinica Chirurgica della Facolta’ di Medicina Veterinaria di Sassari. Si e’ proceduto sia attraverso l’accesso del cavo ascellare per la rimozione dell’amo, sia l’accesso della fossa prefemorale destra per la rimozione della restante parte di lenza. Dopo alcuni giorni di terapia medica post-operatoria, l’animale ha ripreso ad alimentarsi spontaneamente ma ancora non e’ pronto per riprendere il mare.
Corse e’ la Caretta caretta di 42 kg di peso proveniente dalla Corsica recuperata a fine giugno dopo essere stata notata in stato di evidente difficolta’ ed in stato di galleggiamento nelle acque delle Bocche di Bonifacio (al largo dell’Isola dell’Asinara) da un peschereccio, dallo staff Cts del centro recupero animali marini del Parco dell’Asinara, facente parte della rete regionale per la conservazione della fauna marina. Al momento del ricovero presentava un anomalo galleggiamento tipico di una sintomatologia gastroenterica. Le condizioni generali erano buone, l’esame radiologico ha evidenziato uno stato di costipazione intestinale. Sottoposta a terapia medica opportuna, l’animale nei giorni seguenti ha iniziato ad eliminare diversi pezzi di plastica sia morbida che rigida (che avevano determinato la costipazione). Ha ripreso ad alimentarsi autonomamente e a migliorare l’attivita’ del nuoto. Questo e’ il nono recupero di quest’anno, avvenuto ancora una volta grazie alla collaborazione del Corpo forestale corso (Delegazione di Ajaccio), quello della Regione Sardegna (Centrale Operativa-Ufficio Cites di Cagliari) e del dipartimento del Parco marino Internazionale delle Bocche di Bonifacio che hanno reso possibile il trasferimento della tartaruga al Centro Cts dell’Asinara dopo la consegna a Santa Teresa da parte del personale del Parco di Bonifacio e del Corpo forestale della Corsica.