Anche la scienza ha il suo lato gossip. E cosi’, dopo aver riempito le pagine dei giornali di tutto il mondo con i loro neutrini piu’ veloci della luce, lanciati dal Cern verso i Laboratori del Gran Sasso, gli scienziati della collaborazione Opera oggi si sono ritrovati al centro di una spiacevole situazione. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, nel gruppo ci sarebbe una fronda di dissidenti, ricercatori cioe’ che non avrebbero voluto sottoscrivere i risultati che potrebbe cambiare il corso della fisica. “Ma no, nessuna ‘guerra’ interna solo un sano dibattito scientifico” smentisce, “ma con grande serenita‘”, il fisico Antonio Ereditato, coordinatore dell’esperimento Opera, parlando con l’Adnkronos. “Un numero dell’ordine di dieci ricercatori ha ritenuto legittimamente di non firmare il preprint dei risultati” spiega Ereditato sottolineando che “ricercatori di tutti e 30 i gruppi che compongono la collaborazione internazionale dell’esperimento Opera, che sono un terzo italiani, un terzo giapponesi e un terzo europei non italiani, hanno firmato la pubblicazione avallandone i contenuti“. “Ogni volta che c’e’ una pubblicazione scientifica e’ normale -ricorda Ereditato– che si apra una discussione nel gruppo. Con un evento di questa portata poi non solo e’ ovvio ma, anzi, e’ auspicabile che ci sia un dibattito“. Ereditato, docente di Fisica delle Particelle all’Universita’ di Berna, racconta quindi com’e’ andata: “Quando abbiamo deciso di rendere pubblico cio’ che avevamo osservato, come coordinatore dell’esperimento ho chiaramente detto a tutti gli scienziati coinvolti che, se qualcuno aveva ulteriori cautele, doveva e poteva dirlo chiaramente e non firmare il documento“.
“Ritengo -continua Ereditato– che la posizione di questi colleghi che non hanno firmato sia completamente legittima e rispettabile e, ribadisco, non e’ espressione di alcuna ‘guerra’ ma solo di un timore sereno. Quello che mi sorprende , invece, sono le voci esterne all’esperimento, voci non ufficiali che entrano nel merito di scelte di un gruppo di lavoro di cui non fanno parte. Questo si’ mi risulta non comprensibile“. Comunque, avverte Ereditato, “dopo quello tenuto al Cern, faremo un nuovo confronto con la comunita’ scientifica internazionale dai Laboratori del Gran Sasso e speaker sara’ Pasquale Migliozzi dell’Infn di Napoli“. “Anche questa conferenza -aggiunge- sara’ in diretta sul web e aperta a tutti“. Piu’ volte, al momento dell’annuncio del risultato, Ereditato e tutto il gruppo di Opera, insieme ai vertici del Cern, dei laboratori del Gran Sasso e dell’Infn, ha sollecitato il confronto fra gli scienziati che nel mondo stanno lavorando a esperimenti analoghi. Un’apertura che, riferisce Ereditato, sta portando gia’ anche dei nuovi frutti allo studio. “Grazie alla nostra apertura -riferisce il fisico italiano- stiamo gia’ raccogliendo una mole di idee molto importanti dalla comunita’ scientifica interessata ai nostri risultati. La scienza, infatti, puo’ anche raggiungere vette di globalita’ molto alte“. Ereditato quindi riferisce che i risultati di altri test potrebbero arrivare “auspicabilmente” da scienziati giapponesi e statunitensi.
Potrebbe infatti essere l’esperimento Minos (Main Injector Neutrino Oscillation Search), che dal Fermilab statunitense lancia neutrini verso la miniera Soudan Mine, nel Nord del Minnesota, a confermare o meno i sorprendenti risultati osservati dall’esperimento Opera con il fascio di neutrini Cngs, lanciati dal Cern di Ginevra verso i Laboratori dell’Infn del Gran Sasso, a 730 km di distanza. “Gli scienziati americani, infatti, gia’ qualche anno fa -spiega Ereditato– avevano visto segnali che andavano nella stessa direzione benche’ non significativi“. Attraverso nuovi test, i fisici di Minos potrebbero quindi abbassare il grado di incertezza delle loro osservazioni e approdare allo stesso risultato osservato da Opera. Questo potrebbe portare alla piena conferma dei risultati europei. E non solo. Uno studio analogo potrebbe essere realizzato anche da un gruppo di scienziati in Giappone. Un fascio di neutrini lanciato dal centro di ricerca J-Park di Tokai verso il detector Super-Kamiokande nel Nord del Giappone potrebbe anch’esso contribuire alla chiarificazione dello scenario aperto da Opera. “Il piu’ grande risultato non e’ mai una scoperta se non e’ confermato da altri” afferma Ereditato. Quanto al gossip, il fisico italiano taglia corto: “Se ci saranno conferme indipendenti, il merito e’ da dividere fra tutti noi, anche con quei pochi che hanno scelto di non firmare il documento ma che con noi hanno lavorato, lavorano e lavoreranno“.