Popocatepetl, Katla, Tambora: si stanno risvegliando i più pericolosi vulcani del pianeta?

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Sono i grandi giganti del mondo. Popocatepetl, Katla e Tambora hanno un “curriculum” da far rabbrividire. Non sono conosciuti solo per la loro grande pericolosità scientifica e per le loro caratteristiche tecniche, ma anche e soprattutto per la loro storia fatta di grandi eruzioni distruttive e devastanti con gravi ripercussioni di vario genere sul clima del nostro Pianeta, tanto da essere annoverati tra i vulcani che metterebbero in ginocchio l’umanità, inseme al Vesuvio, al Cumbre Vieja e, “dulcis in fundo”, al supervulcano di Yellowstone, il più pericoloso in assoluto su scala mondiale.

Come abbiamo già scritto ieri, in Messico il Popocatepetl è tornato in attività, ma anche il Tambora, in Indonesia, e il Katla, in Islanda, danno segnali “di vita” che possono farci riflettere.

I vulcanologi indonesiani hanno riscontrato una crescita dell’attività del Tambora con un netto aumento dell’attività sismica. I terremoti vulcanici sono aumentati dal mese di aprile 2011 e proprio sulla base dei risultati e dell’analisi dei dati sismici, da martedì 30 agosto lo stato del vulcano è stato innalzato dal livello Normale (livello I) al livello di allarme (livello II). Il Centro di Vulcanologia e Mitigazione Indonesiano, adesso, aumenterà il monitoraggio in modo intensivo al fine di valutare l’attività del vulcano. Nel mese di luglio 2011 sono stati registrati 185 terremoti vulcanici, mentre in agosto fino a ieri, sono state registrati 272 terremoti vulcanici, dimostrando un notevole aumento.

Situazione simile in Islanda, sul Katla, dove si susseguono ogni giorno tanti piccoli terremoti, ma ieri c’è stata una scossa più forte del consueto, di magnitudo 3,2 richter proprio sulla caldera del vulcano. “E’ impossibile capire se si tratta di un episodio che rientra nella normalità dell’attività sismica del vulcano, o se è qualcosa di diverso. Noi ci limitiamo a monitorare la situazione ogni ora di ogni giorno” ha detto un geologo islandese.

Negli ultimi mesi, comunque, il “fermento” tellurico intorno a vari vulcani del mondo sta crescendo, così come aumentano le eruzioni (per fortuna fino al momento senza gravi conseguenze), basti pensare alla stessa Etna, in casa nostra, la cui attività aumenta di mese in mese ormai proprio dalla scorsa primavera.

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