Con il 20 % di produzione in meno rispetto al 2010 la Sicilia si colloca al primo posto in Italia per la minore raccolta di uva.La causa, oltre alla vendemmia verde (l’eliminazione dell’ uva non maturata) e’ la siccita’ che imperversa da mesi in tutta la Regione e che sta determinando seri problemi nei vari comparti agricoli.In particolare, secondo quanto stimato dall’ Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) nel 2011 si produrranno 4.540 migliaia di ettolitri di vino e mosto, contro le 5.676 migliaia di ettolitri del 2010 e le 6.175 del 2009. ”Si tratta di un calo generalizzato in tutta l’Isola che non tocca la qualita’ che si conferma eccellente” sostengono il presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione. Il caldo ha determinato e continua a causare notevoli problemi alle cultivar su cui grava anche un notevole stress idrico.”Non piove da mesi – aggiungono i vertici della Coldiretti – e questo provoca anche danni agli oliveti minacciati dalla mosca. Per le aziende sono costi aggiuntivi in quanto le irrigazioni costano sempre di piu’ anche a causa dell’utilizzo del gasolio dei generatori che ha raggiunto prezzi esorbitanti. L’agricoltura siciliana– sottolineano Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione – non e’ certo immune dalla crisi che stanno vivendo tutti i settori e per questo occorrono interventi mirati ed incisivi che favoriscano anche il ritorno nelle campagne con politiche infrastrutturali che facilitano la rinascita agricola soprattutto delle aree interne. E’ indispensabile avviare politiche di promozione delle eccellenze siciliane che stanno conquistando i consumatori – concludono i dirigenti siciliani – contro l’arrivo indiscriminato di prodotti da tutto il mondo”. ”Proprio per questo occorre investire tutti i fondi europei a disposizione sia per la promozione sia per gli investimenti prima che scadano e tornino nelle casse europee a vantaggio degli altri Paesi”.