Alluvione in Thailandia, Bangkok col fiato sospeso ma dopo il weekend la situazione dovrebbe migliorare

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E’ ancora critica ma dovrebbe iniziare a migliorare la situazione in Thailandia, dove le inondazioni che hanno investito una parte di Bangkok, risparmiando comunque il suo centro commerciale e finanziario, dovrebbero cominciare ad abbassarsi entro qualche giorno. Lo ha annunciato la premier tailandese Yingluck Shinawatra. La capitale, che conta 12 milioni di abitanti, è ancora in massima allerta per il weekend: era infatti previsto l’arrivo di una quantità d’acqua colossale, proveniente dalle pianure centrali del paese in coincidenza con alti coefficienti delle maree. Ma la situazione nelle prime ore di oggi sembrava molto meglio del previsto: “Se tutti lavoreranno sodo, le acque a Bangkok inizieranno ad abbassarsi già dalla prima settimana di novembre” ha precisato Yingluck, che in precedenza aveva invece dichiarato che la capitale sarebbe rimasta alluvionata per almeno un mese.

Anche la città vecchia, soprattutto il quartiere cinese, è stata pesantemente coinvolta dalle inondazioni che hanno costretto i turisti a muoversi con i piedi dentro l’acqua. Il centro cittadino è invece restato perfettamente all’asciutto, ma l’acqua ha raggiunto i quartieri lungo il fiume Chao Phraya. L’inondazione ha colpito anche il piano terra del Grande palazzo reale. La premier, che si è insediata lo scorso agosto, è stata criticata duramente per la sua gestione della crisi, caratterizzata da dichiarazioni contraddittorie e la percezione diffusa di un grande caos per il mancato contenimento del disastro naturale.

Il centro di coordinamento dei soccorsi, allestito all’aeroporto Don Mueang, è stato smantellato nelle ultime ore dopo essere stato a sua volta investito dalle acque, e quindi privato di ogni fonte di elettricità. Decine di migliaia di residenti nella capitale Bangkok, tailandesi e stranieri, hanno lasciato la città diretti alle località balneari nel sud del paese. Bangkok, infatti, è semivuota rispetto ai suoi caotici standard, dato che buona parte dei suoi 12 milioni di abitanti ha lasciato la citta’ approfittando dei cinque giorni festivi straordinari concessi dal governo. Ospedali, centri commerciali e palazzi pubblici sono protetti da alti muri di sacchi di sabbia, e le singole famiglie si arrangiano come possono per fare altrettanto con le loro case.

La stagione del monsone, particolarmente abbondante, ha già provocato la morte di almeno 381 persone nel paese asiatico e queste sono le peggiori inondazioni dal 1942. Diversi governi hanno sconsigliato ai connazionali di recarsi a Bangkok, anche se l’aeroporto internazionale Suvarnabhumi funziona regolarmente. La Banca di Thailandia ha annunciato una diminuzione delle previsioni di crescita dal 4,1% al 2,6% per il 2011, dovuta perloppiù ai danni della catastrofe naturale sulla produzione agricola e l’attività manifatturiera.

Ayutthaya in due immagini satellitari prima e dopo delle inondazioni
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