Causate da piogge monsoniche eccezionalmente violente, le alluvioni nel nord e nel centro del Paese hanno ucciso 372 persone da meta’ luglio e creato enormi difficolta’ alla vita di altre due milioni e mezzo.
La capitale, che conta 12 milioni di persone, ha affrontato l’enorme massa d’acqua nel fine settimana, scampando l’annunciata catastrofe, grazie alla deviazione dei corsi d’acqua gonfi oltre la norma, con dighe e sacchi di sabbia.
“Se non arriveranno nuovi flussi – ha detto Shinawatra – avremmo evitato una grave inondazione di Bangkok“. Ma c’e’ ancora una grande quantita’ di acqua da drenare, attraverso il complesso sistema di fiumi, canali e tunnel che vanno verso il mare, ha aggiunto la premier. Mentre gli sforzi del governo si sono concentrati nella protezione del centro della capitale, cuore economico e politico del Paese, il Nord e l’Ovest della capitale sono in ginocchio, tra le polemiche per i mancati soccorsi. Le agenzie di aiuti avvertono di una possibile crisi umanitaria in citta’, dove il fiume Chao Phraya e’ esondato in piu’ punti. Intanto, tra gli sfollati aumenta il rischio di epidemie di dissenteria e infezioni della pelle. In alcune zone, coccodrilli sono fuggiti dalle fattorie inondate e serpenti a caccia di luoghi asciutti si insinuano nelle abitazioni risparmiate dalle acque.
Preoccupano anche i riflessi sull’economia del Paese. Secondo le previsoni del governo, la ricostruzione costera’ circa 30 miliardi di dollari, di cui la maggior parte sara’ investita per la ripresa industriale, come riporta il quotidiano Nation. La Banca della Thailandia, nota il Financial Times, ha quasi dimezzato le proiezioni sulla crescita economica per quest’anno (dal 4,1% stimato a luglio al 2,6%) e ha detto che l’economia, la seconda piu’ grande del Sudest asiatico, rallentera’ dell’1,9% nell’ultimo trimestre dell’anno rispetto al precedente, proprio a causa delle pesanti piogge.