Le inondazioni hanno costretto alla chiusura di sette zone industriali nelle province di Ayutthaya, Nonthaburui e Pathum Thani, tutte confinanti con Bangkok: chiusure che hanno causato 3,2 miliardi di dollari in danni, hanno interrotto la catena degli approvvigionamenti e messo circa 650mila persone temporaneamente fuori dal ciclo lavorativo. Alcune aree limitrofe al fiume Chao Praya, nonche’ attorno all’aeroporto interno Don Meuang, sono gia’ allagate.
Il traffico aereo da e per l’aeroporto Don Meuang di Bangkok sara’ sospeso da oggi pomeriggio a causa degli allagamenti che circondano lo scalo, utilizzato solo per poche decine di voli interni. Lo hanno comunicato questa mattina le compagnie interessate, annunciando lo spostamento dei loro voli verso l’aeroporto internazionale Suvarnabhumi, a est della capitale e lontano dalle aree allagate, il cui funzionamento e’ regolare.
Il governo ha annunciato un pacchetto da 7,3 miliardi di dollari per aiutare il recupero delle zone colpite. Le inondazioni hamno ucciso almeno 366 persone da meta’ luglio e mezzo in crisi quasi 2,5 milioni di persone, con oltre 113mila che vivono in rifugi temporanei e 720mila che hanno bisogno di cure mediche.
Alluvione Thailandia, situazione critica: in milioni scappano dalle inondazioni
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