La Thailandia si prepara al peggio e si arma per una battaglia che durerà ancora per diversi giorni contro le intemperie e le inondazioni, le più gravi nel Regno da decenni. Oggi l’esercito è al lavoro per rafforzare le dighe più vulnerabili lungo il fiume Chao Phraya, che attraversa Bangok, la capitale in cui vivono 10 milioni di persone, mentre l’acqua continua a guadagnare terreno nei quartieri Nord della capitale e si avvicina sempre di più al centro città. Le autorità hanno deciso di aprire le chiuse dei canali e dei fiumi di Bangkok, per alleggerire la pressione sulle dighe che proteggono la capitale e per consentire un deflusso più rapido possibile delle acque verso il Golfo della Thailandia. Ma miliardi di metri cubi d’acqua, che hanno già sommerso città intere, non lasciano presagire una fine rapida dell’emergenza. La battaglia durerà “dalle quattro alle sei settimane“, ha dichiarato, quasi in lacrime, la premier Yingluck Shinawatra, annunciando che alcuni quartieri saranno letteralmente sommersi da un metro d’acqua. “Le acque hanno raggiunto Bangkok, il cuore dell’economia e dell’amministrazione e dobbiamo mettere in sicurezza tutti i luoghi importanti” della capitale. Le autorità thailandesi hanno tentato di impedire in tutti i modi che le acque raggiungessero la capitale, dove vivono 12 milioni di abitanti. Il monsone, tra i più devastanti degli ultimi decenni, ha già ucciso 12 milioni di persone nel sud-est asiatico, di cui 356 in Thailandia.
Bangkok non è nuova a fenomeni di questo tipo. Il 1942 fu un altro anno di piogge eccezionali che ricrearono l’immagine di Bangkok come la Venezia d’Oriente. Fino agli inizi dell’800 Bangkok era una città zeppa di canali e barche.
http://www.youtube.com/watch?v=RUNcMoUUARA