L’avvento dell’agricoltura e dell’allevamento nella preistoria determino’ una lenta rivoluzione nelle abitudini degli uomini, che passarono gradualmente dall’essere cacciatori e raccoglitori all’essere coltivatori e allevatori. Lo dimostra l’analisi dei cibi preparati seimila anni fa nel nord della Germania e analizzati in uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze, Pnas. I ricercatori, coordinati dalle universita’ britanniche di York e Bradford, hanno analizzato i resti di cibo contenuti in 133 vasi di ceramica rinvenuti nel nord della Germania, lungo la costa baltica, e risalenti al 4.000 a.C, l’epoca in cui iniziarono ad essere praticati l’allevamento e l’agricoltura in quella regione. Dall’analisi molecolare e’ emerso che il pesce ha continuato ad essere un’importante componente della dieta, tanto che nel vasellame proveniente dalle zone costiere sono stati rinvenute tracce di un isotopo del carbonio tipico degli organismi marini. Circa un quinto di questi contenitori conteneva anche altre tracce biochimiche lasciate da organismi acquatici, come alcuni grassi e olii assenti nelle piante e negli animali di terra. Il vasellame recuperato nei siti dell’entroterra, invece, conteneva nel 28% dei casi residui di organismi di acqua dolce. ”Questa ricerca dimostra che le popolazioni della parte occidentale del Baltico continuarono a sfruttare le risorse marine e d’acqua dolce nonostante l’introduzione di piante e animali domestici”, spiega il coordinatore dello studio Oliver Craig, che lavora al dipartimento di archeologia dell’universita’ di York. ”Sebbene l’agricoltura sia stata introdotta rapidamente in questa regione – conclude – potrebbe non aver causato una transizione cosi’ repentina dall’essere cacciatori e raccoglitori come si e’ pensato fino a oggi”.