Si definisce comunemente buco nell’ozono la riduzione temporanea dello strato di ozono (ozonosfera) che avviene ciclicamente durante la primavera nelle regioni polari. Da uno studio climatico condotto da un’equipe di scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, emerge che le dimensioni raggiunte quest’anno dal buco nell’ozono sopra l’Artide hanno fatto segnare il record assoluto per l’Emisfero Nord. Generalmente sopra il continente artico si forma un buco di dimensioni notevolmente inferiori rispetto al corrispondente fenomeno del continente Antartico, in una percentuale rispettivamente del 70% contro il 40%. Ma per la prima volta da quando si effettuano rilevazioni sistematiche, le dimensioni dell’area di distruzione della fascia di ozono è molto simile. In tale periodo sono infatti coincisi in alta quota correnti di vento particolarmente forti, e un gelo straordinariamente intenso nella stratofera, il cui interagire ha consentito agli agenti chimici responsabili dell’eliminazione dell’ozono nell’atmosfera di operare con conseguenze di gran lunga maggiori rispetto alla norma. Il buco nella fascia di Ozono quindi si è esteso anche sopra Russia e Siberia settentrionale, oltre a gran parte della Groenlandia. In Aprile zone ad elevata densità abitativa sono risultate in serio rischio per i raggi ultravioletti provenienti dal Sole. Le previsioni dei ricercatori non sono positive: si pensa che non solo il fenomeno possa ripetersi, ma che possa addirittura “peggiorare”.