Il governo cinese intende investire 2 mila miliardi di yuan (circa 236 miliardi di euro) fino al 2015 per sostenere lo sviluppo di un’economia a basse emissioni di carbonio con l’obiettivo di ottenere un taglio del 16% delle emissioni di CO2 nel consumo di energia per unità di Pil rispetto al valore del 2010. Iil nuovo obiettivo indica un valore più contenuto rispetto a quanto conseguito nel il periodo 2006-2010 quando l’energia consumata per unità di Pil aveva fatto segnare una diminuzione del 19,1% rispetto al quinquennio precedente, ma è il massimo che si può realisticamente ottenere nei prossimi anni. Lo ha dichiarato Xie Zhenhua, vice direttore della Commissione statale per lo Sviluppo e le Riforme in occasione di un incontro svoltosi nell’ambito della mostra internazionale Eco-City, in corso nella città di Tianjin. Il dodicesimo “Piano quinquennale cinese 2011-2015”, si caratterizzerà – ha proseguito Xie Zhenhua – per una forte spinta verso la green economy. Saranno messi in atto, tra l’altro, una serie di programmi pilota che interesseranno cinque province cinesi e otto grandi città. L’impegno rivolto a diminuire le emissioni di carbonio nelle aree metropolitane avrà un’importanza cruciale per neutralizzare l’impatto derivante dai fenomeni di urbanizzazione in atto sul territorio cinese. Si stima che nei prossimi tre decenni – ha ricordato Xie Zhenhua – il flusso dell’emigrazione verso le aree urbane coinvolgerà nel continente asiatico e in quello africano una popolazione di 1,7 miliardi di individui.