A poche settimane dalla caduta di UARS, il satellite ormai noto della NASA precipitato al largo dell’Oceano Pacifico, spunta l’ipotesi che il grosso satellite tedesco ormai in disuso precipiterà sulla Terra probabilmente in anticipo, prima della fine del mese. Dove cadrà anche questo satellite è un mistero, dal momento che non è facile gestire un corpo che cade senza controllo. Il suo peso è di 2,4 tonnellate complessive, ed il suo nome è Roentgen Satellite (ROSAT), e probabilmente cadrà sulla Terra il 22 o il 23 Ottobre. Le stime non sono ancora precise: si era parlato dei primi giorni di Novembre, e nella giornata di oggi è spuntata anche questa possibilità. Man mano che l’evento sarà vicino si potrà avere un quadro più preciso. Il satellite si frantumerà in tanti frammenti per attrito con la nostra atmosfera, alcuni dei quali si disintegreranno raggiungendo temperature elevatissime. Ma gli studi prevedono che circa 1,6 tonnellate di questo oggetto potrebbero resistere e raggiungere quindi la superficie terrestre. Le possibilità che possa colpire centri abitati sono una su duemila, e la probabilità che vada a colpire addirittura esseri viventi sono ancora più remote. Per la Germania il rischio è ancora più basso, valutabile a 1 su 700.000. L’area sulla quale ROSAT potrebbe cadere si estende a 53° di latitudine Nord e Sud nella quale rientra anche l’Italia. Il grosso dei detriti potrebbero cadere nuovamente in Oceano avvisano gli esperti, ma i calcoli parlano di una fascia estesa su 80 Km con possibilità di caduta sulla terraferma. Come dicevamo, il satellite sarà la seconda navicella nell’arco di poco tempo a cadere sul nostro pianeta in modo ampiamente pubblicizzato. ROSAT fa parte di una collaborazione tra Germania, Stati Uniti e Regno Unito. E ‘stato sviluppato, costruito e lanciato per conto e sotto la guida del Deutsches Zentrum für Luft-und Raumfahrt (DLR), l’agenzia spaziale tedesca. ROSAT è stato posto in orbita attorno alla Terra il 1 giugno 1990. La missione astronomica di grande successo si è conclusa dopo quasi nove anni di funzionamento. La sonda non ha un proprio sistema di propulsione, quindi non può essere manovrata in modo controllato nel suo rientro al termine della missione. Inoltre il satellite dopo il suo spegnimento non è più in grado di comunicare con il centro di controllo DLR e quindi non è possibile stabilire un contatto con la sonda. Secondo Heiner Klinkrad, capo dell’ufficio europeo dello Space Center Operations a Darmstadt, in Germania, la caduta di ROSAT dallo spazio sarà utile per capire meglio questi eventi che potrebbero essere sempre più frequenti in futuro, visto il numero dei detriti orbitali presenti nello spazio. Ben 30 singoli pezzi potrebbero sopravvivere al rientro del satellite e cadere quindi sulla superficie terrestre. ROSAT è composto da vetro e materiali refrattari, come la ceramica e la parte più pesante che potrebbe raggiungere la Terra è proprio il sistema ottico a raggi X composto di specchi e di una struttura di supporto meccanico realizzato in fibra di carbonio composito rinforzato. I frammenti potrebbero viaggiare ad una velocità pari a 450 Km/h prima dell’impatto. Man mano che ROSAT piomberà verso di noi, sarà fondamentale la rete di sorveglianza spaziale degli Stati Uniti, anche se con UARS è stato difficoltoso rintracciarne la posizione. Inoltre entreranno in funzione i radar di grandi dimensioni dell’istituto Fraunhofer a Wachtberg vicino la città di Bonn, al fine di migliorare ulteriormente i calcoli per tracciare la sua traiettoria. Tutte le informazioni saranno raccolte e valutate nel centro operativo europeo satellitare a Darmstadt, per poi trasferire tutti i dati all’istituto DLR.