Roma è stata devastata dalla tempesta di stamattina (qui tutte le foto, sono impressionanti!). “E’ stato come un terremoto” ha detto il Sindaco, Gianni Alemanno, che non vogliamo assolutamente “difendere” (ammesso che ne avesse bisogno!) con queste considerazioni, che avremmo pubblicato anche qualora il primo cittadino fosse stato Walter Veltroni (quante volte, infatti, anche negli anni scorsi, Roma ha subito situazioni simili?). Ma usciamo fuori dal luogo comune più classico, “piove governo ladro“: non vogliamo parlare dei ladri o degli amministratori, perchè con un fenomeno meteorologicamente estremo come quello di stamattina, anche un sistema assolutamente al top mondiale di tecnologie e raziocinio non avrebbe retto.
Le polemiche che stanno imperversando sono segno evidente di una situazione politica Italiana ormai decisamente logorata; non è possibile dover osservare destra e sinistra azzuffarsi, in ogni città, a causa del maltempo. Ogni volta che piove, l’opposizione comunale (di qualsiasi colore essa sia!) va all’attacco della maggioranza, che si tutela con le solite frasi di circostanza: “non era stato previsto” oppure “è stato eccezionale“.
Tante volte abbiamo tirato le orecchie agli amministratori (è di poche settimane di fa il caso di Taranto…) che avevano parlato di “piogge straordinarie” quando non era vero, ma non è questo il caso. E allora mettiamo davvero da parte ogni tipo di riflessione, e diamo la parola ai numeri.
A Roma centro sono caduti fino a 130mm di pioggia, un dato assolutamente straordinario se consideriamo che la media mensile di ottobre per Roma è di 87mm. I 130mm di oggi sono caduti tra le 06:30 e le 08:30, durante due violenti nubifragi che hanno colpito la capitale prima tra le 06:30 e le 07:20 e poi tra le 07:40 e le 08:30, appunto. In poco più di un’ora e mezza, quindi, con un intervallo di circa 20 minuti, è caduta quasi il doppio della pioggia che solitamente cade nell’arco di 31 giorni!
Il Tevere e l’Aniene si sono improvvisamente ingrossati, e continuano a fare paura.
Oltre all’entità degli accumuli pluviometrici, assolutamente straordinari, è stata del tutto eccezionale anche la distribuzione delle piogge, che sono cadute con così tanta veemenza su aree molto vaste. Non s’è trattato di fenomeni localizzati, come spesso accade durante queste alluvioni-lampo, ma gran parte della provincia di Roma e della Regione Lazio, dal Viterbese al Frusinate, è stato colpito da piogge torrenziali con tantissime località che hanno superato i 100mm di pioggia.
Il nubifragio di oggi riporta alla mente quello del 18 ottobre 2010, quando il Tevere straripò dopo 3 ore di pioggia in cui caddero 84mm nel centro storico, meno di oggi. Con disagi ancor più gravi ma, forse, meno polemiche per via di un clima politico e sociale meno avvelenato.
Ma non facciamoci distrarre da divagazioni di vario genere e torniamo ad analizzare il fenomeno di questa mattina: su Roma si sono verificati dei violenti temporali autorigeneranti che si sono alimentati di energia dal mar Tirreno, ancora decisamente caldo, e hanno scaricato sulla terraferma la loro grande violenza.
Oltre alla pioggia, sulla capitale c’è stata anche una tempesta di fulmini. Durante il primo nubifragio, ne sono caduti 3.500 tra le 06:30 e le 07:20; poi ne sono caduti altri 3.500 (quindi in tutto parliamo di settemila saette!!!) durante il secondo temporale, tra le 07:40 e le 08:30.
E se a Napoli o a Salerno ci sarà forte pioggia, la città andrà in tilt per via di allagamenti e frane e nell’occhio del ciclone andranno i rispettivi Sindaci, De Magistris e De Luca, che non sono certo dello stesso partito di Alemanno ma subiranno le stesse accuse dagli esponenti dell’opposizione che, invece, su Roma tendono a difendere il Sindaco della Capitale.
Già, perchè ormai questo tratrino cui ci ha abituato la politica Italiana rischia di trascinarci in un vortice di polemiche continue lasciandoci sfuggire il vero nocciolo della questione, in questo caso l’entità meteorologica di un fenomeno atmosferico particolarmente estremo e assolutamente violento.
E’ un pò come per il terremoto dell’Abruzzo e di L’Aquila: dopo più di due anni, stiamo celebrando un processo contro gli esperti e gli scienziati che non hanno previsto in modo corretto un fenomeno naturale che non si può prevedere, dimenticandoci che se tutte le case di L’Aquila fossero state costruite seguendo le normative e i regolamenti anti-sismici, pur con un sisma molto più violento di quello del 6 aprile 2009 non sarebbe morto nessuno.
Su questo dovremmo riflettere, perchè è la natura a comandare e ce lo ricorda ogni volta che vuole con episodi di questo tipo. L’uomo deve sapersi adattare al meglio ed è chiamato a studiare e capire come la natura si evolve proprio per adattarsi nel modo migliore, anche cambiando abitudini e usanze, qualora servisse.
E, probabilmente, adesso serve. Ma se non ne prendiamo coscienza, non lo faremo mai.