Continua a far caldo in Italia, specie al centro/nord, e su gran parte dell’Europa centrale, grazie a un possente anticiclone che non ha intenzione di mollare la presa e ancora per 3-4 giorni dominerà il clima continentale con una situazione assolutamente “piatta” e stazionaria, sia nelle condizioni meteorologiche che nelle temperature, ben superiori rispetto alle medie del periodo. Oggi, però, alla luce degli ultimi aggiornamenti dei centri di calcolo, possiamo confermare quanto più volte già accennato, seppur in modo timido, la scorsa settimana, e cioè il ritorno di fresco e maltempo grazie a una nuova bordata nordica, nella seconda parte di questa settimana e soprattutto tra venerdì 7 e il week-end.
Fino a giovedì 6, infatti, avremo ancora sole e caldo in tutto il Paese, ma in Europa già da mercoledì sera le cose inizieranno a cambiare: un profondo vortice ciclonico di origine Atlantica deciderà di non seguire la consueta rotta degli ultimi mesi, dirigendosi verso est, ma sprofonderà a sud in direzione del Mediterraneo, un pò com’era già accaduto a metà settembre quando, tra 18 e 19, avevamo avuto una fiondata nordica molto simile.
Le caratteristiche del peggioramento all’orizzonte sono analoghe, anche nell’evoluzione a lungo termine. Sembra, infatti, che l’arrivo di questa saccatura nord Atlantica andrà in cut/off e porterà tanto maltempo con fresco persistente al centro/sud, mentre al nord sarà solo una veloce fiondata fredda e perturbata cui seguirà nuovamente il ritorno dell’anticiclone delle Azzorre, a ripristinare condizioni del tempo assolutamente miti.
Ma è ancora presto per poter decifrare al meglio l’evoluzone a lungo termine. Al momento è bene concentrare tutte le attenzioni previsionali sull’evoluzione prevista per la seconda parte della settimana, quando fresco e maltempo torneranno a farla da padrone nel nostro Paese, in sostituzione del caldo e del sole che hanno caratterizzato la fine di settembre e quest’inizio di ottobre.
E allora addentriamoci nel dettaglio previsionale per i prossimi giorni. La situazione cambierà drasticamente grazie a un affondo nord Atlantico, spinto dal vortice polare, che inizierà ad avanzare sull’Europa nord/occidentale tra mercoledì sera e giovedì 6 ottobre, mentre sull’Italia ci saranno ancora sole e caldo. Come possiamo notare dalle mappe di Gfs a 850hPa sulla sinistra, nella giornata di giovedì 6 l’aria fredda invadrà le isole Britanniche e in tutto il Regno Unito ci sarà un nettissimo crollo termico, con temperature massime appena sopra i +10°C dopo che nei giorni scorsi l’Inghilterra ha raggiunto i +30°C. Oltre al fresco ci saranno anche forti piogge e, soprattutto, venti molto violenti da nord/ovest, con raffiche fino a 165km/h tra Scozia, Irlanda e Galles e oltre i 150km/h anche in Inghilterra. Poi, venerdì 7 ottobre, l’aria fredda “sbarcherà” da nord/ovest anche sull’Europa centrale. Le temperature crolleranno rapidamente di oltre 12/13°C in pochissime ore su Francia, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Polonia e Scandinavia, anche qui con forti temporali che potranno provocare grandinate e trombe d’aria localmente devastanti. Contemporaneamente, una lingua d’aria gelida proveniente dal polo si dirigerà sull’Islanda, dove le temperature crolleranno per la prima volta su valori invernali e ci saranno le prime nevicate anche su coste e pianure.
Nella giornata di sabato 8 ottobre, poi, l’aria fredda si spingerà ancora più a sud, le temperature saranno fresche e ben inferiori rispetto alle medie su tutt’Europa, con molto freddo in Scozia, e valori novembrini un pò ovunque.
In Italia, come già anticipato, fino a giovedì 6 avremo sole e caldo. Poi la situazione cambierà in modo drastico. Venerdì 7 sarà una giornata intermedia, con il primo cambiamento delle correnti al suolo e le prime avvisaglie del peggioramento. I venti, attualmente settentrionali o nord/orientali, ruoteranno da sud/ovest in tutto il Paese, e il cielo si riempirà di nubi prevalentemente innocue, alte e stratiformi. Inoltre i venti di libeccio addenseranno masse d’aria umide, provenienti dal Tirreno, sulla dorsale Appenninica esposta a ovest, quindi tra Liguria, Toscana, Lazio e Campania ci saranno nubi basse con nebbie, foschie e le prime deboli precipitazioni. Il peggioramento vero e proprio arriverà nel weekend, tra sabato 8 e domenica 9 ottobre, quando ci sarà prima di tutto una sventagliata frontale da nord verso sud con piogge, forti temporali e possibili grandinate e trombe d’aria. In questa prima fase del peggioramento, tutto il Paese sarà colpito dal maltempo con forti venti settentrionali e un crollo termico quantificabile in oltre 20°C nelle ore diurne sull’arco Alpino, in circa 10/15°C al centro/nord dove le massime di questi giorni sono da record, in 5/8°C al centro/sud dove invece non sta facendo molto caldo.
Sulle Alpi ci saranno nuove abbondanti nevicate simili a quelle di metà settembre, ma farà più freddo e stavolta la neve potrebbe scendere fino ai fondovalle e alla bassa collina, addirittura fino ai 300/400 metri di quota, ma prevalentemente nei versanti esteri (Svizzera e Austria) o nelle zone esposte a nord dell’Italia, quindi in Alto Adige e altre aree all’estremo nord del nostro Paese.
Proprio come accaduto nel peggioramento di metà settembre, poi, la seconda fase di questa perturbazione sarà caratterizzata dal cut/off della saccatura sull’Italia centro/meridionale, e allora tra lunedì 10 e i giorni successivi della prossima settimana dovremmo avere maltempo persistente al centro/sud, con piogge abbondanti e temporali anche intensi tra Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, dove le temperature rimarranno fresche e autunnali, anche se la neve cadrà solo sull’Etna ad alte quote, e forse sulle vette più alte del Pollino, oltre i 2.000/2.500 metri (bisogna ancora capire le quote esatte), oltre che ovviamente sui rilievi di Abruzzo e Molise dai 1.700/1.900 metri in sù. Ma ancora non siamo in inverno e, anzi, avere la neve a queste quote per inizio/metà ottobre è comunque notevole, in quanto si tratterà di nevicate precoci e solitamente novembrine.
Al centro/nord, contemporaneamente, dovrebbe tornare l’anticiclone delle Azzorre, in “spanciamento” da ovest verso l’Europa centrale, riportando il bel tempo con temperature nuovamente in aumento. Si ripete, insomma, il leiv-motiv degli ultimi mesi, come già accaduto ad aprile e maggio adesso anche tra settembre e ottobre il sud Italia vive fasi fresche e perturbate mentre al nord si alternano brevissime sfuriate fredde con più lunghi periodi siccitosi e molto caldi, in alcuni casi da record (come in questi giorni).
Ovviamente, mancando ancora molti giorni all’episodio cui ci stiamo riferendo, questa tendenza avrà bisogno di “aggiustamenti” nelle prossime ore, con conferme o eventuali smentite e, soprattutto, un approfondimento dei dettagli previsionali ancora non possibile vista la distanza che ci separa dall’arrivo della perturbazione. Continuate a seguirci, quindi, e vedrete sul nostro MeteoNotiziario tutti gli aggiornamenti per questa nuova sfuriata di maltempo che avrà dei connotati quasi invernali.