Terremoti: “la Sicilia orientale è la California d’Italia, lì ci aspettiamo il nostro big one”

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Giuseppe Zamberletti non è uno qualunque. Sì, certo, è un politico, ma non solo: è anche uno studioso, nonchè il padre fondatore della Protezione Civile Italiana. Ancora oggi è presidente dell’Ispro (Istituto per le ricerche e gli studi sulla protezione e la difesa civile). E’ di Varese, ma ha la Sicilia nel cuore e nel 1984, quando era Ministro alla Protezione Civile del Governo Craxi, lanciò un monito chiaro e preciso: “se si verificasse un terremoto distruttivo nella Sicilia orientale, morirebbero almeno 50 mila persone“. Zamberletti, poco tempo fa, ha rilanciato l’allarme: intervistato da Turi Caggegi su http://www.siciliainformazioni.com/, ha detto che dopo tanti anni nulla è cambiato, e che il rischio è rimasto invariato.
Nel 1984 Zamberletti andò a Catania per un’esercitazione della Protezione Civile: doveva essere simulato un terremoto come quello del 1693, “ma appena entrai nella sala operativa della Prefettura salutai tutti e feci per andare via: Ehi, dissi, io vi saluto ragazzi, qui alla prima scossa crolla tutto, altro che coordinamento dei soccorsi…” ha spiegato nell’intervista. “Purtroppo nonostante siano passati più di 25 anni da quel 1984, oggi devo confermare quanto dissi allora. La Sicilia orientale in Italia è come la California per gli Stati Uniti. Lì si aspetta il Big One, il grande terremoto, e qui da noi il Big One atteso è quello della Sicilia orientale. In tutti questi anni non è stato fatto nulla per attenuare questo rischio, per prevenire il terremoto. Purtroppo nel nostro Paese non c’è la cutura della prevenzione: passata l’emozione del momento, tutti si dimenticano delle catastrofi, e non è solo colpa dei politici perchè spesso sono anche i cittadini a non volerne sapere. Quando nel 1984 dissi quella famosa frase sui 50 mila morti, in cui volevo solo rendere l’idea della portata di un possibile terremoto devastante per sensibilizzare un pò tutti a questo tema, creai un caso, ne venne fuori uno scandalo. Chi mi vedeva faceva le corna, gli scongiuri … io rispondevo che il terremoto non si batte con il fatalismo, ma solo con la prevenzione“.

Nella parte finale dell’intervista, Zamberletti auspicava interventi favorevoli ad incentivare i cittadini a rendere antisismiche le loro costruzioni, con il contributo dello Stato. Ma il tempo passa, e nulla di tutto ciò viene fatto.

Intanto tra il Golfo di Augusta e i Monti Iblei la terra continua a tremare (ieri pomeriggio c’è stata un’altra scossa di magnitudo 2,6 richter), e nel Siracusano continua a crescere la psicosi-terremoto. Il Presidente della Provincia, Nicola Bono, ha disposto delle verifiche in tutte le scuole superiori di competenza dell’ente. Sono stati completati i sopralluoghi da parte dei tecnici della Provincia nel comune di Canicattini Bagni, e proseguono nei comuni di Palazzolo, Noto ed Avola.
A Canicattini, a seguito delle verifiche, la Provincia ha disposto il trasferimento di tre classi del liceo scientifico fino ad adesso alloggiate in un edifico scolastico comunale, presso un altro plesso in condizioni migliori, ai fini di garantire la sicurezza.

E la gente continua ad avere paura…

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