Oltre ai due calendari che scandivano rispettivamente le attivita’ quotidiane e gli eventi religiosi, i Maya ne avevano un terzo che teneva il conto dalla creazione della Terra. In base a calcoli su quest’ultimo, progressivo e non ciclico, alcuni studiosi avevano da tempo annunciato l’apocalisse per il 22 dicembre, giorno in cui si concludera’ l’era attuale. Affermazione messa in dubbio piu’ volte nel corso degli anni, l’ultima da Bohumil e Vladimir Bohm, due fratelli che, pur non sconfessando l’impianto teorico dei predecessori, hanno parlato di un errore di calcolo, spostando l’arrivo dell’apocalisse al 2116.
Ma di queste ‘profezie’ abbondano le cronache: la fine del mondo e’ stata annunciata parecchie volte senza mai produrre l’esito atteso. L’ultimo a lanciare l’allarme era stato il pastore evangelico Harold Camping, convinto che l’umanita’ non sarebbe sopravvissuta al 21 maggio 2011. Neanche spostare la data al 21 ottobre gli ha portato maggiore fortuna, ma a questo destino si era gia’ abituato nel 1994 quando aveva predetto il ritorno di Gesu’ sulla Terra. Prima di lui, c’erano stati i 35 seguaci della Vera Chiesa Ortodssa di Russia che nel 2008, fidandosi della profezia del loro capo Pyotr Kuznetsov, si erano rinchiusi in una grotta, per poi essere costretti a uscirne a causa del crollo della volta senza aver assistito a nessuna evento epocale.
A scatenare questi annunci sono stati gli eventi piu’ vari, dall’ingresso nell’Unione europea dell’undicesimo Paese – che avrebbe avuto conseguenze catastrofiche secondo l’evangelico americano Hal Lindsev – al passaggio della cometa Hale-Bopp fino al famigerato Millennium bug che secondo gli esperti avrebbe dovuto gettare nel caos le comunicazioni tecnologiche di tutto il mondo con l’avvento del secondo millennio, il 1 gennaio 2000. Ma per fortuna non è andata mai così male.