Ogni minuto vengono distrutti 10 ettari di foreste nel mondo, l’equivalente di oltre 20 campi di calcio. E in 15 anni, tra il 1990 e il 2005, vanno perduti 72,9 milioni di ettari. Lo stima la Fao, che abbassa del 32% le rilevazioni del 2010, grazie a nuove elaborazioni realizzate con tecnologia satellitare. A fronte di una drastica riduzione del patrimonio forestale, che colpisce 14,5 milioni di ettari l’anno, gli studi del 2010 non rilevano correttamente l’aumento delle aree guadagnate dalla vegetazione tra riforestazione ed espansione naturale. Queste nuove foreste, invece, portano la superficie boschiva totale a 3,69 milioni di ettari, il 30% delle terre emerse. Questa e’ l’unica buona notizia della Fao, che rivela come la distruzione dei polmoni verdi abbia accelerato nel tempo, aumentando dai 4,1 milioni di ettari l’anno tra il 1990 e il 2000 ai 6,4 milioni di ettari tra il 2000 e il 2005. ”La deforestazione sta privando milioni di persone di beni e servizi derivanti dalle foreste che sono cruciali per la sicurezza alimentare, il benessere economico e la salute ambientale”, dichiara il vice direttore generale della Fao per il settore forestale, Eduardo Rojas-Briales. Nel mondo i vari Paesi sono colpiti in maniera molto diversa dal fenomeno. La perdita di foreste e’ maggiore ai tropici, dove si concentra poco meno della meta’ della superficie forestale mondiale. L’America latina e l’Africa sono invece le regioni dove piu’ spesso le aree forestali sono convertite ad altri usi, mentre l’Asia e’ l’unica regione a registrare guadagni netti di superficie forestale grazie alla forte attivita’ di rimboschimento della Cina e di altri Paesi.