Alluvione Thailandia, a Bangkok la priorità diventano le periferie

MeteoWeb

Soccorrere gli abitanti delle zone periferiche, sommerse dall’acqua da oltre una settimana, è diventata una delle priorità delle autorità di Bangkok, che finora hanno concentrato le loro operazioni sul centro della capitale, pilastro dell’economia nazionale. In questi giorni abbondano le dichiarazioni ottimistiche sulla capacità della megalopoli di proteggere i suoi centri commerciali, alberghi di lusso, grandi arterie e l’altro quartiere finanziario, dove si sono moltiplicati muri di mattoni e sacchi di sabbia. Mentre il “conto” delle inondazioni ha già raggiunto il miliardo di euro, le autorità hanno scelto di risparmiare il centro strategico della capitale. “Bangkok è il cuore. Vi potete tagliare una mano ma bisogna salvare il vostro cuore, perché se si ferma, si arresta tutto“, si è giustificato Jate Sopitpongstorn, portavoce del municipio. Il dibattito è diventato onnipresente al vertice del potere. Ieri il premier Yingluck Shinawatra ha ceduto alla pressione degli abitanti del nord della città facendo aprire i tombini per ridurre il livello dell’acqua dai loro distretti. Una decisione che il governatore di Bangkok, Sukhumbhand Paribatra, ha giudicato pericolosa per alcune zone industriali. L’ultimo bilancio diffuso parlava di almeno 384 morti. L’inflazione è leggermente aumentata a ottobre, contrassegnata dalla penuria di alcuni prodotti di base. Il governo ha presentato un piano di ripristino delle zone industriali. Ma ha ammesso che occorrerà probabilmente attendere tre mesi per trovare un Paese perfettamente normale.

Condividi