Che le alluvioni non siano un fenomeno legato ai cambiamenti climatici ma che, invece, ci sono sempre state, lo abbiamo già scritto e ricordato nei giorni scorsi commentando il drammatico evento di Cinque Terre e Lunigiana.
In questi giorni ricordiamo la tragedia del 1994 quando fu il Piemonte a subire la violenza della natura.
Infatti sono ormai passati 17 anni da quell’evento estremo il cui ricordo è ancora molto forte in Piemonte.
Le vittime furono 68, i danni per qualche migliaio di miliardi di lire. Tra il 5 e il 6 novembre – sabato e domenica – un’ondata di acqua e fango travolse citta’ e paesi da nord a sud del Piemonte, spazzando strade e ponti, case e ferrovie. In due giorni sul 40% della regione caddero oltre 200mm di pioggia, oltre 450mm nelle zone più colpite. Due capoluoghi di provincia, Alessandria ed Asti, furono sommersi dall’acqua del Tanaro, lo stesso fiume che devasto’ Alba e la Ferrero, l’azienda dolciaria nota in tutto il mondo.
A determinare piene mai avute dai fiumi furono le temperature relativamente miti: la quota neve fu superiore ai 2.000 metri. E dalle montagne precipitarono a valle fiumi smisuratamente ingrossati, con il loro carico di alberi, massi e detriti.
Attenzione perchè nei prossimi giorni, tra giovedì sera e domenica potrebbe piovere in modo simile, con oltre 70 ore di piogge torrenziali concentrate sul nord/ovest, in tutto il Piemonte e soprattutto nelle aree settentrionali della Regione (ma non solo). E il rischio di nuovi fenomeni estremi è concreto: alcuni modelli di calcolo prevedono oltre 600mm di pioggia nell’arco di tre giorni! E’ bene fare attenzione e monitorare la situazione in modo molto approfondito. Nelle prossime ore sul nostro MeteoNotiziario pubblicheremo ulteriori aggiornamenti previsionali approfondite con tutti i dettagli di allerta per le aree più esposte.