Alluvioni, Chiti: “45 anni dopo Firenze ancora tanti drammi simili in Italia”

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A 45 anni dall’alluvione di Firenze ”le nostre terre ferite dall’eccezionale maltempo ci hanno fatto rivivere momenti drammatici. Per questo mi sento vicino alle popolazioni colpite che, sono certo, anche grazie all’ausilio dei volontari e della Protezione Civile sapranno risollevarsi con forza”. Lo afferma Vannino Chiti, vicepresidente del Senato, in un ricordo delle vittime dell’alluvione di Firenze del 4 novembre del 1966. ”Ci sono date – ha detto – che segnano una frattura tra cio’ che era prima e cio’ che e’ stato dopo. Accade quando un evento segna in modo indelebile la storia collettiva di una comunita’ e diventa un simbolo. Il 4 novembre 1966 appartiene a queste. 45 anni fa vedemmo le acque dell’Arno sommergere la citta’ di Firenze. La furia della natura si abbatte’ sulla citta’ simbolo del Rinascimento travolgendo e uccidendo decine di persone, distruggendo monumenti e opere d’arte inestimabili. Tra miliardi di danni economici e incommensurabili danni culturali e morali – continua Chiti – la citta’ sotto shock vide un incredibile afflusso di giovani volontari provenienti non solo da tutta l’Italia, ma da tutta l’Europa e dal mondo. Gli ‘angeli del fango’, dei quali ebbi la fortuna di far parte, lavorarono alla ricostruzione, in uno spirito di solidarieta’ e rinascita indimenticabile. Oggi, a distanza di tanti anni – conclude il vice presidente del Senato – purtroppo abbiamo visto ripetersi eventi distruttivi come quello in Toscana e in Liguria”.

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