Lo smog ormai malattia cronica per le citta’ italiane. Il 2011 non e’ ancora finito e sono ben 46 le citta’ che hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 di polveri sottili oltre i 35 giorni consentiti dalla legge. In testa c’e’ sempre Torino che ha superato ben 124 volte la soglia giornaliera oltre la quale l’inquinamento diventa pericoloso per la salute, insieme ad altre due citta’ del nord, Milano e Verona (entrambe con 107 sforamenti), a conferma del fatto che la Pianura Padana e’ sempre l’area piu’ critica. A rilevarlo e’ la Legambiente aggiungendo che “nonostante gli annunci e i Sindaci dell’area Padana convocati alla ricerca di soluzioni, i provvedimenti sono sempre gli stessi: limiti provvisori alla circolazione dei veicoli piu’ inquinanti, ovvero domeniche a piedi e targhe alterne“. “Quest’ultime -continua Legambiente- tornano a Roma domani, dove le centraline hanno registrato 57 sforamenti del limite, e probabilmente proseguiranno finche’ l’emergenza smog non sara’ rientrata anche se, come sempre, non risolveranno un problema annoso per il quale invece servono provvedimenti coraggiosi che invertano le dinamiche della mobilita’ urbana“. “Fino ad oggi le misure messe in campo dagli amministratori sono state decisamente insufficienti e inefficaci -afferma il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani– e i segnali che arrivano dalle politiche sul trasporto pubblico non sono certo incoraggianti“. “Negli ultimi due anni -prosegue Ciafani– al servizio ferroviario regionale e’ stato tagliato il 75% delle risorse, il che significa che oltre 2,7 milioni di pendolari che oggi scelgono treno e autobus, domani potrebbero vedersi costretti a prendere l’auto“.
“Al contrario, come ha ribadito pochi giorni fa il ministro dell’ambiente Clini, -aggiunge ancora Ciafani– e’ assolutamente necessario implementare il trasporto pendolare per limitare il piu’ possibile l’ingresso di auto nelle citta‘”. La scarsa qualita’ dell’aria e’ prima di tutto un’emergenza sanitaria per Legambiente che ricorda che “il solo PM10 causa ogni anno piu’ di 350.000 morti premature in Europa, secondo quanto dichiarato dalla Commissione Europea, mentre in Italia per ogni 10.000 abitanti, piu’ di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle polveri sottili“. Anche la Commissione Europea si e’ accorta che l’aria in Italia e’ malata e poco si sta facendo per curarla. “Il nostro Paese infatti, gia’ da un anno, -ricorda l’associazione ambientalista- e’ stato deferito alla Corte di giustizia Europea per non aver rispettato la Direttiva Ue sulla qualita’ dell’aria. E un’ulteriore conferma dell’immobilismo italiano e’ arrivata anche da uno studio europeo sulle buone pratiche per la qualita’ dell’aria messe in campo dalle citta’ europee (City Ranking Project) secondo il quale proprio Roma e Milano si trovano agli ultimi posti“. “Servono interventi piu’ ampi e strutturali per ripensare la citta’ nell’ottica della mobilita’ sostenibile e -avverte Ciafani– far crescere il numero degli utenti del trasporto pubblico. Soluzioni che possono essere attuate in modo efficace solo se Regioni e Governo nazionale svolgono un forte ruolo di coordinamento e indirizzo nei confronti di Comuni e Province“. “La sfida per un’aria piu’ pulita -conclude il responsabile scientifico di Legambiente- richiede insomma un cambio di mentalita’ e uno sforzo comune da parte dei cittadini e delle Amministrazioni perche’ e’ in gioco la salute di tutti“.